Un attacco a colpo sicuro. Un’azione pianificata, ma senza alcun sopralluogo prima del doppio blitz alle ville sul lago di Como dell’oligarca russo Vladimir Solovyev, fedelissimo di Putin. Sono le prime ipotesi a cui lavorano gli inquirenti. Investigatori alla ricerca dei responsabili dei raid a Loveno di Menaggio e Pianello del Lario. E se è chiaro il collegamento tra i due attacchi, resta ancora da capire se a colpire in entrambi i casi siano state le stesse persone oppure se siano entrati in azione due gruppi distinti.
Il blitz
A Loveno, nella villa dell’oligarca russo è stato appiccato un incendio. Un testimone avrebbe visto fuggire due persone incappucciate Nella residenza non ci sarebbero telecamere. Gli inquirenti stanno verificando altri impianti di sorveglianza della zona e lungo il percorso che porta alle due proprietà colpite. I primi accertamenti avrebbero escluso presenze sospette e possibili sopralluoghi per pianificare il blitz messo a segno nella notte tra martedì e mercoledì.
L’indagine
La procura di Como ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti. Le ipotesi di reato sono al momento danneggiamento seguito da incendio e violazione di domicilio. I carabinieri di Como e del Reparto investigativo scientifico hanno effettuato i rilievi nelle due ville e stanno cercando elementi utili per identificare i responsabili del doppio attacco.
I controlli
Il prefetto di Como Andrea Polichetti, che già ieri ha convocato un vertice urgente, ha disposto un potenziamento dei controlli in corrispondenza delle proprietà dell’oligarca russo. Tutti i beni, per un valore di circa 8 milioni di euro, sono stati congelati nell’ambito delle sanzioni decise dall’Unione Europea dopo l’invasione della Russia in Ucraina.