Domani, 31 marzo, dopo due anni si chiuderà lo stato di emergenza per la pandemia da Covid 19. I numeri – ieri in Lombardia oltre 12mila casi e ricoveri tornati sopra quota mille – obbligano a non archiviare definitivamente il capitolo virus, ma in un’Italia interamente bianca scatta ufficialmente il percorso per il ritorno alla normalità, con la progressiva eliminazione di tutte le restrizioni.
Mascherine
Fino al 30 aprile rimarrà l’obbligo di mascherina in tutti gli ambienti chiusi. La protezione deve essere ti tipo Ffp2 sui mezzi di trasporto pubblico, ai concerti e in stadi e palazzetti, in cinema e teatri, sugli impianti di risalita. Mascherine obbligatorie fino alla fine dell’anno nelle scuole.
L’utilizzo del green pass sarà via via ridotto. Il certificato verde rafforzato, che si ottiene solo con la vaccinazione o la guarigione, rimarrà obbligatorio per tutto il mese di aprile per palestre, piscine al chiuso, sport di squadra e di contatto, sale gioco, bingo e casinò e per sagre e fiere, cinema, teatri, discoteche e per assistere ai grandi eventi.
Bar e ristoranti
Nei bar e ristoranti all’aperto non sarà più necessaria la certificazione verde, mentre al chiuso basterà il green pass base, che si ottiene anche con il tampone rapido o molecolare valido rispettivamente per 48 e 72 ore. Non servirà più il green pass per i negozi, i parrucchieri e i centri estetici, gli uffici pubblici, in posta e in banca.
Isolamento
Le persone positive al virus saranno ancora tenute all’isolamento di almeno 7 giorni per i vaccinati e di 10 giorni per chi non ha il vaccino. Al termine è necessario un tampone negativo. I contatti stretti dei casi positivi invece dovranno indossare la mascherina Ffp2 per dieci giorni.
Obbligo vaccinale
L’obbligo vaccinale resta in vigore fino alla fine dell’anno per medici, infermieri e personale delle residenze per anziani. Per andare al lavoro anche per gli over 50 basterà il green pass base, che si ottiene anche con il tampone negativo, anche se resta l’obbligo vaccinale fino al 15 giugno. Gli operatori scolastici non vaccinati torneranno a scuola, ma fino a metà giugno si occuperanno di attività di supporto che non prevedano contatti con gli studenti. Nelle scuole, la Dad, didattica a distanza sarà riservata ai positivi.