Il padre è rimasto in silenzio, il figlio ha risposto alle domande. Per entrambi, accusati del tentato omicidio di sabato scorso a Turate, il giudice ha confermato la custodia cautelare in carcere. “Ho cercato di difendere mio padre dall’aggressione del vicino”, avrebbe detto il 34enne arrestato assieme con il genitore, 77 anni.
L’interrogatorio
Padre e figlio sono stati sentiti oggi in carcere dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Como Andrea Giudici. All’interrogatorio era presente anche il magistrato che coordina l’indagine, Antonio Nalesso. Difesi dall’avvocato Francesco Mitrano, del Foro di Busto Arsizio, hanno scelto strade diverse. Se il 77enne si è avvalso della facoltà di non rispondere, il figlio invece ha parlato a lungo, fornendo la sua versione dei fatti. Entrambi sono accusati di aver accoltellato i vicini di casa, marito e moglie, al culmine di una lite.
La versione del figlio
Il 34enne avrebbe spiegato di aver solo cercato di difendere il padre. “La tensione tra vicini di casa va avanti da più di dieci anni – spiega l’avvocato Mitrano – I miei assistiti hanno presentato diverse denunce querele nei confronti dei vicini, anche recentemente per un episodio di gennaio”. “Sono entrambi molto provati da questa vicenda, un episodio grave e importante che ha sconvolto anche la loro vita”, aggiunge il legale difensore.
L’indagine
A Turate, i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Cantù e della stazione di Turate, che si occupano delle indagini, hanno sequestrato due coltelli a serramanico. Padre e figlio avrebbero entrambi impugnato un’arma, anche se la dinamica dell’aggressione ai vicini, marito e moglie, è ancora in fase di ricostruzione. I coniugi accoltellati sono stati ricoverati all’ospedale di Monza e al Sant’Anna.
Le decisioni del giudice
Il giudice non ha accolto la richiesta della difesa di un alleggerimento della misura cautelare e ha invece confermato la custodia in carcere. Confermata anche l’accusa di tentato omicidio in concorso a padre e figlio per le coltellate al vicino, mentre per i colpi alla vicina di casa la contestazione è stata modificata in lesioni aggravate in concorso. La donna infatti ha riportato ferite meno serie rispetto a quelle del marito. I carabinieri stanno completando gli accertamenti per ricostruire la dinamica del duplice accoltellamento.