La bonifica della cella 3 dell’area ex Ticosa si fa sempre più lontana. Nella migliore delle ipotesi slitta ulteriormente (a data da destinarsi). Emerge dagli atti pubblicati sul sito del Comune di Como. Dopo una prima gara annullata per gli errori commessi nella fase di redazione del bando e la seconda andata deserta, l’amministrazione – al fine di comprendere le motivazioni della mancata partecipazione e valutare se procedere a una nuova gara – ha effettuato un raffronto dei prezzi previsti dal progetto. Ed è emerso che il prezzario per il 2022, approvato e pubblicato, prevede un consistente incremento dei soli costi di smaltimento. Un aumento di oltre il 113%, mentre rimangono invariati gli altri.
“Questo comporta – si legge nel testo del documento – l’impossibilità di rieditare la gara alle stesse condizioni e la necessità di rivedere il progetto”.
Le ipotesi già escluse
In un incontro informale, lo scorso 16 febbraio, con Regione Lombardia sono emerse due ipotesi: procedere alla selezione e separazione dell’amianto in cantiere con un’apposita procedura per ridurre il materiale di smaltimento o in alternativa un’eventuale messa in sicurezza permanente del sito della cella 3.
Due strade che però – come si legge poco dopo – non possono essere portate avanti.
A questo punto si mette nero su bianco “l’impossibilità di rispettare le tempistiche previste dal cronoprogramma del POB (Progetto Operativo di Bonifica) approvato nel 2019 per la realizzazione degli interventi di bonifica della cella 3” come già anticipato alla provincia di Como. Di conseguenza è stata accolta la richiesta di proroga dei termini per la realizzazione degli interventi con decorrenza dalla consegna dei lavori.
Chiesta (e accolta) una proroga dei termini
“Il termine per il completamento del progetto di bonifica potrà essere definito all’esito delle verifiche procedurali e progettuali e una volta ottenuto il finanziamento dell’opera”. Si legge in chiusura del documento firmato dal dirigente del settore Ambiente. Una conclusione amara che ad oggi non consente nemmeno di ipotizzare un orizzonte temporale e lascia ben poche speranze di vedere conclusa l’operazione.