Costi del carburante alle stelle. L’appello dei benzinai. “Non è possibile andare avanti così. Gestori e consumatori devono unirsi e il Governo deve dare delle risposte”. E’ la voce di chi lavora nel Comasco alle prese – come tutti – con i rincari di questi giorni. Diesel e senza piombo hanno ampiamente superato i due euro. Arrivando anche a più di 2 euro e 20 centesimi.
“Il Governo ci ascolti”
“Di questo passo i gestori non hanno più la forza di tenere aperto” ha detto Daniela Maroni, presidente dei benzinai Figisc Confcommercio di Como e vicepresidente nazionale della categoria che sottolinea come gli aumenti dei prezzi stanno addirittura comportando una diminuzione del margine per gli impianti. “I costi di una botte sono schizzati rapidamente da 15 a 20mila euro, se si lavora con un fido, inevitabilmente si esce dal fido e il margine si assottiglia a meno di 2 centesimi al litro” aggiunge. “Servono interventi urgenti a tutela di tutti. In primis chiediamo il ripristino dell’accisa mobile prevista nella finanziaria 2008 che consente da una parte di sterilizzare gli aumenti dell’iva e dall’altra di creare un minimo di stabilità per famiglie ed operatori economici”.
Il progressivo aumento dei prezzi, con i costi del carburante alle stelle, secondo i rappresentanti di categoria è dovuto alle tasse “ma anche alla speculazione e all’isteria che governa questa fase del mercato”. Scrivono in una nota congiunta Confesercenti, Confcommercio e Cisl.
“La situazione sta precipitando, i gestori non hanno più economicità. Il Governo deve intervenire almeno sulle accise” dice ancora Maroni. “Tutto questo si inserisce in un periodo già complicatissimo in cui abbiamo un’evidente diminuzione dell’erogato legato non solo ai costi alle stelle ma anche allo smartworking. Abbiamo alle spalle due anni di pandemia che sono stati difficilissimi. Senza dimenticare l’impennata delle bollette”.
Le prossime iniziative e i timori della categoria
Confesercenti, Confcommercio e Cisl a livello nazionale valutano di spegnere dalla prossima settimana l’illuminazione degli impianti in modalità self service durante le ore notturne. E non escludono altre iniziative per salvaguardare i livelli occupazionali.
“In questo momento una giornata di sciopero rappresenta un fermo attività che non tutti possono permettersi – chiude Maroni – per questo chiedo ai consumatori di unire gli sforzi per salvaguardarci tutti”.