Accoglienza di bambini e profughi dall’Ucraina. Anche nel Comasco è scattata la gara di solidarietà per accogliere i profughi ucraini in fuga dalla guerra. Soprattutto bambini che arrivano in Italia accompagnati dalle loro madri, talvolta anche da soli. Ma, per poter accogliere nel modo migliore e più sicuro possibile, è necessario che venga attivato, anche a Como, un tavolo di emergenza inter-istituzionale. Spiega l’associazione Como verso Est onlus, che dal 2015 si occupa di accoglienza di bambini provenienti dall’area di Chernobyl.
“Riceviamo dozzine di telefonate e disponibilità dai cittadini”. Sottolinea il presidente della Onlus Elisabetta Patelli: “Tuttavia riteniamo fondamentale costruire una rete che sia in grado di affrontare i molti delicati aspetti della questione. Una rete tra istituzioni, famiglie, scuole e Università che accompagni l’inserimento sicuro nelle scuole e nelle case dei comaschi, con tutte le garanzie di trasparenza e copertura di responsabilità necessarie in tema di minori, soprattutto se non accompagnati”.
Per Patelli: “Servono garanzie per minori e famiglie, informazioni sulle procedure sanitarie, mediazione linguistica per inserimento scolastico e familiare , sostegno organizzativo alle famiglie accoglienti. In modo uniforme e condiviso. A garanzia dei bambini e delle famiglie ospitanti”.
“In assenza di precise disposizioni ministeriali, che auspichiamo arrivino subito –continua il presidente-, chiediamo con insistenza l’apertura a Como di un tavolo di emergenza inter-istituzionale tra tutti i soggetti competenti”.
“Il cuore è fondamentale… e quello c’è, -conclude Patelli- ma servono anche testa e braccia: regole, procedure condivise, organizzazione capillare, tempestiva e coordinata”.