Due agenti aggrediti da un detenuto e costretti a ricorrere alle cure mediche, uno con una prognosi di trenta giorni. Nuovo episodio di violenza questa mattina nel carcere del Bassone, in infermeria. “Sono situazioni che si ripetono sempre più spesso, chiediamo l’intervento di chi dovrebbe tutelarci, non possiamo continuare così”, attacca Giovanni Savignano, segretario generale della Federazione Nazionale Sicurezza della Cisl dei Laghi.
L’aggressione
L’aggressione è avvenuta nell’infermeria del Bassone. Secondo le prime ricostruzioni, un detenuto italiano al termine di una visita non voleva lasciare l’ambulatorio e pretendeva altri controlli. Gli operatori sanitari lo hanno invitato ad allontanarsi e l’agente della polizia penitenziaria è intervenuto per far tornare il detenuto nella sua sezione. L’uomo però avrebbe iniziato a insultarlo per poi aggredirlo colpendolo con pugni al viso. Aggredito anche un collega intervenuto per aiutarlo. Entrambi hanno avuto bisogno di cure mediche. Il primo agente, ferito in modo più grave ha una prognosi di 30 giorni.
La denuncia
“Non abbiamo strumenti di difesa come lo spray urticante e ci troviamo ad affrontare continue aggressioni e violenze – denuncia Savignano – Le offese e le minacce sono all’ordine del giorno e spesso la situazione degenera in attacchi violenti. E’ davvero difficile lavorare in queste condizioni. Al Bassone gli episodi sono continui”.
“Spesso i detenuti coinvolti non vengono neppure allontanati dalla struttura – aggiunge Savignano – In quest’ultimo caso ad esempio c’è un provvedimento di isolamento sanitario temporaneo, poi il detenuto sarà di nuovo davanti all’agente che ha aggredito. C’è bisogno di interventi significativi per tutelare il personale della polizia penitenziaria”