Prime indicazioni operative per le aziende sanitarie locali: tamponi, vaccini, oltre alla sorveglianza e all’attività di prevenzione nei confronti delle persone più vulnerabili. Il Ministero della Salute con una circolare ha allertato le regioni e ha chiarito che bisogna prepararsi ad affrontare gli arrivi delle persone in fuga dall’Ucraina. Bisogna predisporre le necessarie risorse per far fronte all’emergenza umanitaria che si inserisce nell’emergenza sanitaria. Devono essere garantiti tamponi nelle 48 ore dall’ingresso per chi non ha il passenger locator form o la certificazione verde. Sul fronte delle vaccinazioni solo il 35% degli ucraini risulta immunizzato, un dato tra i più bassi d’Europa. La raccomandazione per gli ospedali è di offrire la somministrazione nel momento in cui vengono presi in carico i pazienti.
Moratti: “Risposta eccezionale delle Asst”
Mentre si organizza l’accoglienza prosegue il lavoro per aiutare la popolazione al centro del conflitto. Dalla Lombardia partirà domani la colonna mobile della Protezione Civile per consegnare farmaci e materiali sanitari richiesti dall’Ucraina all’hub logistico di Palmanova (Udine) costituito dalla Protezione civile nazionale insieme a Regione Friuli Venezia Giulia, che si occuperà del trasporto a destinazione. “La risposta di tutte le nostre Asst , delle strutture pubbliche e private – ha sottolineato la vicepresidente della Regione, Letizia Moratti – è stata eccezionale”. “un grazie anche ai volontari che nelle prossime ore saranno impegnati nelle operazioni” ha aggiunto l’assessore Pietro Foroni.
Cgil, Cisl e Uil: “Accelerare sulle pratiche burocratiche”
Nel Comasco Cgil, Cisl e Uil hanno scritto al prefetto, Andrea Polichetti, sul tema dell’accoglienza per invitare le amministrazioni locali e le istituzioni ad organizzarsi al meglio. “Il tempo stringe – hanno detto – tante persone stanno scappando dalla guerra bisogna attivarsi in fretta”. La richiesta è quella di accelerare sulle pratiche burocratiche previste e di creare reti efficaci sul territorio. Intanto Civitas propone di aprire alcune strutture pubbliche in attesa di una nuova destinazione prime tra tutte l’ex casa albergo di via Volta “con pochissimi interventi sarebbe abitabile” spiegano e la foresteria di piazzale Santa Teresa.
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