“Ho i miei famigliari che sono nella città di Sumy, a 40 km dal confine con la Russia. Non ho parole”. Alexandr è da lunedì che al consolato ucraino a Milano scarica pacchi di aiuti umanitari e prepara i camion diretti oltre confine. In Ucraina ha parenti e amici e vive il conflitto- a una settimana dall’inizio degli attacchi-con angoscia.
“Siamo molto preoccupati però seguiamo tutte le notizie dai canali ufficiali. Siamo impauriti perché le persone muoiono là, continuamente. Abbiamo chiesto ai parenti di abbandonare il Paese, ma loro vogliono rimanere lì perché possono essere utili per vincere questo conflitto “ racconta Olga che da anni vive e lavora a Trento.
Consolato ucraino a Milano- Ma in queste giorni, al consolato ucraino a Milano si presentano anche tanti cittadini italiani. C’è chi dona vestiti, chi cibo e medicine. Beni di prima necessità che talvolta sono diventati difficili da gestire. Sono gli stessi volontari infatti a chiedere alle persone di trovare anche altri punti di raccolta oltre al consolato.
“Abbiamo pensato principalmente a medicamenti e poi anche al cibo che non basta mai” dice una coppia dopo aver lasciato il pacco. “Cerchiamo nel nostro piccolo di dare del supporto a chi non è fortunato come noi e cioè a chi non vice un momento di pace”. E il supporto alle vittime della guerra arriva anche attraverso messaggi, disegni dei bambini e fiori. Simboli di pace. “E’ scandaloso una cosa del genere. Non si possono accettare ancora delle guerre per la libertà”.