Elezioni a Como. Il Movimento 5 Stelle non farà parte della coalizione di centrosinistra. Coalizione che esprime Barbara Minghetti come candidato sindaco in vista delle prossime elezioni amministrative di Como.
In un comunicato ufficiale i consiglieri pentastellati della Provincia, Raffaele Erba, Fabio Aleotti, Rosario Enea e Roberto Tagliabue hanno spiegato come intendono procedere. Da sottolineare che tra i firmatari non compare il deputato Giovanni Currò.
I 5 Stelle: “Aspetti totalmente inconciliabili”
“In queste giorni ci siamo riuniti con l’assemblea unitaria del Movimento 5 Stelle di Como per definire la linea da adottare a seguito delle recenti interlocuzioni con la coalizione a sostegno di Barbara Minghetti” scrivono i consiglieri.
Si è quindi deciso di non far parte della coalizione composta da Svolta Civica, PD, Italia Viva, Azione e +Europa. “Dall’analisi delle loro linee programmatiche – si legge nella nota – e dai dialoghi intercorsi, sono emersi aspetti totalmente inconciliabili. In primis il tema delle privatizzazioni soprattutto per asili nido e cultura. Così come – viene precisato – l’assenza di alternative a opere impattanti per il territorio”.
“Proposte in totale contrasto con la nostra carta dei valori e con le battaglie portate avanti in tutti questi anni”. Pertanto la decisione: “Preferiamo rimanere coerenti a quanto costruito sinora nel corso della nostra attività politica e non inserirci in tale coalizione che oltretutto fino a pochi giorni fa ci ha escluso dai tavoli programmatici”.
A questo punto – fanno sapere i consiglieri – “Proseguiremo invece le interlocuzioni con le altre forze politiche progressiste per valutare la sussistenza di una visione comune. Continua il nostro percorso
per certificare la lista a marchio 5 Stelle e, nel caso si realizzassero le auspicate convergenze con altre realtà, procederemo alla richiesta di autorizzazione alla coalizione da parte del Movimento”.
Bisogna capire se i pentastellati troveranno “l’auspicata convergenza” con Civitas, lista cittadina guidata dall’ex assessore Bruno Magatti che aveva già annunciato che non avrebbe fatto parte della coalizione per “punti di vista difformi”. Ne parlavamo qui.