Per risolvere l’annosa questione della bonifica della Ticosa si creano alleanze trasversali. Dopo il flop del bando andato deserto l’assessore all’Ambiente del Comune di Como, Paolo Annoni, aveva scritto a tutti i parlamentari del territorio, che si sono attivati in modi diversi, per intercettare fondi del PNRR. Chiara Braga, deputata del Pd (che siede in commissione Ambiente alla Camera), con una risposta scritta suggerisce una strada.
Braga e la bonifica dei siti orfani
“Le linee di finanziamento attivate in passato dal ministero e in corso di esecuzione, in attuazione del PNRR riguardano la bonifica dei Siti di Interesse Nazionale da una parte e la bonifica dei siti orfani dall’altro”. Precisa la parlamentare dem chiarendo anche che è stato definito l’elenco dei siti orfani da riqualificare su indicazione delle regioni. In sostanza il suggerimento è quello di interessarsi tramite la Regione Lombardia. In chiusura della risposta scritta non viene risparmiata una stoccata politica. “A mio avviso la difficoltà di reperire ulteriori fondi per concludere la bonifica dipende, almeno in parte, dall’assenza da parte dell’Amministrazione comunale di una prospettiva sufficientemente definita e organica di recupero dell’area dismessa” scriva Braga, aggiungendo”.
Annoni in queste settimane oltre ai parlamentari del territorio per portare la questione Ticosa a Roma. Ha avuto incontri in presenza o a distanza con i tecnici, con il suo omologo in Regione, Raffaele Cattaneo. Ha contattato il comune di Bari che ha chiuso una bonifica complicata in termini di amianto.
L’attacco del consigliere comunale del Pd
Intanto proprio dal Pd cittadino arriva una nota al vetriolo proprio relativo all’area dell’ex tintostamperia. “Veniamo da un mandato vuoto di fatti ma pieno di promesse luminose come i fuochi d’artificio della giunta Bruni nel 2007 – scrive Gabriele Guarisco, consigliere comunale del Partito Democratico – Allo scadere del mandato di Landriscina, il progetto Ticosa resta al palo. D’altronde dal 2019 l’amministrazione promette di bonificare la cella 3 per restituire l’area ai Comaschi. Dopo 22 mesi e tre bandi falliti siamo ancora fermi su tutto. Al massimo ci possiamo aspettare un parcheggio da 80 posti”.