L’aumento dei costi dell’energia mette a rischio non solo produzione e posti di lavoro. Ma anche la sopravvivenza delle aziende stesse. Nella migliore delle ipotesi, il caro bollette frena la ripartenza economica post pandemica.
“Sono tre o quattro mesi che i numeri si sono alzati davvero tanto nei costi. Io penso che le imprese, ad oggi, abbiano fatto la scelta di resistere. Sicuramente questo resistere non vuol dire che si può andare avanti all’infinito” sottolinea Pasquale Diodato, presidente della Cna Lario e Brianza.
Aumento dei costi dell’energia- Le piccole e medie imprese, secondo Diodato potranno “sopravvivere” appunto, al caro energia e materie prime ancora per qualche mese. Dopodiché l’impatto dell’aumento generale dei costi, traccerà una linea tra chi riuscirà ad andare avanti e chi no. “Il rischio è che si comincia a fare dei tagli. Sulla produzione e sul personale assunto. Che vuol dire rivedere se è il caso di mantenere questa nuova occupazione o pensare di ridurla” continua il presidente di Cna. Nelle province di Como, Lecco e Monza Brianza, per le circa 4mila aziende rappresentate da Cna occupazione e produzione, saranno i due indicatori da monitorare per capire lo stato di salute delle imprese. Dopo due anni di crisi pandemica dunque, sono stati proprio i rincari a frenare la crescita registrata a fine 2021.
“L’aumento è già del 100%”
“L’aumento è già del 100%” sottolinea Diodato, “per cui si raddoppiano le bollette, si riducono i margini di utile per queste imprese e le prospettive fatte in base alla ripartenza così come i cronoprogrammi degli investimenti stanno rischiando di saltare tutti”. A febbraio dunque, lo spazio di manovra delle imprese artigiane è già molto risicato. Che siano più o meno energivore, spiega Diodato, le pmi non hanno la capacità di ammortizzare i costi aumentando la produzione. Senza un cambio di passo, l’aumento dei prezzi potrebbe essere l’unica soluzione. “Le commesse sono state stipulate più mesi fa, gli utili sono scarsi. Ma pensare di aumentare i prezzi non è una cosa semplice e anzi le piccole e medie imprese stanno tenendo al loro interno le ricadute economiche. Sicuramente non può andare avanti per sempre così” conclude Diodato.
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