Monumenti spenti a Como e in molte altre città lombarde e italiane. Anche Palazzo Cernezzi ha aderito alla protesta simbolica promossa da Anci Lombardia. L’iniziativa per denunciare l’incremento straordinario dei costi delle materie prime e dell’energia, che nei Comuni mette a rischio perfino i servizi essenziali. Ieri sera dalle ore 20 sono state spente le luci sulla fontana di Camerlata e sul Tempio Voltiano, individuati come monumenti simbolo della città per questa iniziativa.
Oltre che sulle famiglie e sulle imprese, costi fortemente aumentati per moltissimi servizi erogati dai Comuni. Ad esempio l’illuminazione pubblica, il riscaldamento e tutti gli impianti comunali. Questo si ripercuote pesantemente sull’equilibrio di parte corrente dei bilanci e sulla possibilità di mantenerlo. Si dice fortemente preoccupato per questi aumenti il sindaco di Como, Mario Landriscina. Ne parlavamo qui.
A Cantù luci spente alla Basilica di Galliano, a Villa Calvi e della sede comunale di Piazza Parini.
“L’obiettivo principale di questa amministrazione è quello di tutelare imprese e cittadini. L’aumento del costo dell’energia è un dato di fatto e se da un lato è necessario individuare il modo migliore per coprire questi aumenti, dall’altro la nostra preoccupazione non puó essere che rivolta ai canturini e alle nostre imprese, già fortemente provate dalle conseguenze economiche dell’epidemia” dichiara il vicesindaco e assessore alle Attività Economiche, Giuseppe Molteni.
Come stimato da Anci le amministrazioni comunali avranno un aggravio di almeno 550 milioni di euro, su una spesa complessiva annua per l’energia elettrica che oscilla tra 1,6 e 1,8 miliardi di euro.
A Milano spenti il Castello Sforzesco e Palazzo Marino sede del comune. “Al Governo chiediamo ascolto e misure per il bene delle nostre comunità” ha spiegato il primo cittadino, Giuseppe Sala.