Servizi ferroviari inadeguati. Personale insufficiente. Queste le due criticità sottolineate in una lettera indirizzata al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. A firmarla, i rappresentanti dei viaggiatori alla conferenza regionale del trasporto pubblico locale e i rappresentanti dei comitati pendolari. Obiettivo: ottenere, come si legge “una risposta politica, non tecnica, che spetta al Titolare del Servizio e non al Fornitore”.
Parole dure, quelle sullo stato del trasporto pubblico, che però non suonano nuove. Soprattutto nelle ultime settimane.
In Lombardia, i viaggi su rotaia sono infatti già stati oggetto di polemiche. Secondo i rappresentati, un’altra lettera, l’ennesima, inviata al Governatore Fontana il 17 gennaio aveva infatti innescato agitazione. Un malumore sfociato poi in una nota di risposta diffusa però, non da Fontana, ma dall’azienda Trenord.
I pendolari a Fontana
“Non intendiamo in questo momento entrare nel merito dei singoli punti elencati dall’Azienda” scrive la lettera dei rappresentanti alla conferenza regionale del trasporto pubblico locale e i rappresentanti dei comitati pendolari “punti che non abbiamo alcuna difficoltà ad affrontare nelle opportune sedi istituzionali” e continua “ È invece nostra intenzione chiedere a Lei nuovamente se il Governo Regionale ritenga accettabile l’attuale livello del Servizio Ferroviario e soprattutto quale futuro intenda dare al SFR, che ha visto dal 2018 un progressivo ridimensionamento, iniziato fin da prima e indipendentemente dalle contingenti vicende del Covid che hanno solo evidenziato la fragilità di un’Azienda che anche in tempi ordinari si trovava costantemente in affanno”