“Tutti gli indicatori sono in discesa, non dovrebbero esserci ulteriori sorprese. Anche guardando i bollettini i dati sono rassicuranti”. A parlare è Davide Tosi, ricercatore ed esperto di big data dell’Università dell’Insubria. Dopo l’impennata dei contagi registrata durante le festività di Natale e il balzo in avanti ulteriore della prima metà di gennaio, si vede un’inversione di tendenza che sembra andare verso una stabilizzazione. “Anche l’impatto della scuola dovrebbe aver raggiunto il picco – spiega Tosi – . Abbiamo toccato il contagio massimo nelle fasce di età 0-9 anni e 10-19 ed è iniziata la discesa. Sembra che questa ondata si stia esaurendo”.
La scuola
E a proposito del mondo della scuola, inevitabile una riflessione sulle ultime settimane che hanno poi portato ad una modica delle regole per i contatti di positivi. “I due anni di gestione del comparto sono stati fallimentari sia per l’andamento dei contagi che per la logistica – sottolinea il ricercatore – nella terza settimana dalla riapertura avevamo in Italia il 35% delle classi in didattica a distanza, facile comprendere quali siano state le conseguenze per le famiglie e per le scuole stesse”. “Le nuove regole – conclude – servono per dare serenità ai ragazzi e alle famiglie stesse”. Infine un sguardo su medio e lungo periodo. “Gli indicatori in discesa sono confortanti – dice infine il ricercatore – bisogna però ulteriormente capire come affrontare il virus alla luce della copertura e dei richiami vaccinali”. Insomma vietato abbassare la guardia.