Ieri l’ultima votazione. Poi lo spoglio. Il risultato: Sergio Mattarella, già Presidente della Repubblica dal 2015, ottiene 759 voti. Inizia così il secondo mandato, il “Mattarella bis”. Ottenendo il sostegno della quasi totalità dell’arco parlamentare, Mattarella è anche il secondo capo dello Stato più votato della storia repubblicana.
“È con grande senso di responsabilità e emozione che in questi giorni ho esercitato il mio ruolo di grande elettore per l’elezione del Presidente della Repubblica” scrive su Facebook la comasca Chiara Braga (Pd), tra i grandi elettori chiamati a Roma per le votazioni del Capo dello Stato. E continua: “A questo si unisce oggi la gioia enorme di aver concorso con il mio voto alla rielezione del Presidente Mattarella alla guida del Paese per i prossimi sette anni“.
Il post su Facebook
Ma Braga sottolinea anche le difficoltà incontrate per sciogliere l’impasse: “Sono state giornate complesse, per la confusione e la difficoltà, in parte nota fin dall’inizio, di eleggere per la prima volta un Presidente della Repubblica in un Parlamento privo di una reale maggioranza politica e con un Governo sostenuto da forze politiche molto diverse tra loro e impegnato nella grande sfida della lotta alla pandemia e della ripresa del Paese. Una situazione aggravata dal prolungato atteggiamento muscolare del centro destra che in questi giorni ha impedito di trovare più rapidamente una soluzione condivisa. Sembrano passate settimane ma si è consumato tutto in pochi giorni: la provocatoria candidatura di Berlusconi, minacciata e poi ritirata, le molteplici “rose” del centrodestra sfiorite nell’arco di una giornata, il tentativo miseramente fallito di spallata sul nome della Casellati che ha compromesso l’autorevolezza della seconda carica dello Stato. Fino all’ennesimo tentativo di imporre un nome, anziché ricercare una soluzione condivisa, utilizzando strumentalmente un’autorevole figura femminile come quella di Elisabetta Belloni e l’opportunità di una candidatura femminile alla presidenza della Repubblica, al solo scopo di affermare ancora una volta il desiderio di primazia di sedicenti “leader” maschi. In queste giornate complesse Enrico Letta e il gruppo dirigente del Partito Democratico hanno esercitato un ruolo fondamentale, sottraendosi al gioco della visibilità e alla logica vincitore vs vinti, perseguendo sempre un obiettivo chiaro e trasparente: eleggere il più autorevole Presidente della Repubblica in modo condiviso, salvaguardando l’interesse primario del Paese e la stabilità del Governo, impegnato nella lotta alla pandemia, nelle emergenze geopolitiche e economiche e nel sostegno alla ripresa del Paese. Lo abbiamo fatto impegnandoci al massimo per costruire un dialogo con tutti, compiendo ogni passo insieme alle forze con cui abbiamo lavorato in questi mesi alla costruzione di un campo progressista e alternativo alle destre. Di fronte al disfacimento del centro destra la nostra lealtà e compattezza ha garantito di non deragliare e di tenere il punto anche nei passaggi più difficili; in questo quadro il PD è stato ancora una volta il perno e il punto di tenuta di questo schieramento, consentendo l di allargare e condividere la responsabilità di alcune scelte decisive con Italia Viva e altre forze di centro e oggi anche con Forza Italia. L’elezione con una così ampia maggioranza del Presidente Mattarella è una notizia positiva per il nostro Paese, perché rafforza e consolida le nostre istituzioni, consentendo al Presidente Draghi e al Governo di proseguire con maggiore energia il proprio lavoro nel contrastare la pandemia e fronteggiare le difficoltà economiche e sociali che ne conseguono. Per il PD la rielezione del Presidente Mattarella è la soluzione migliore semplicemente perché è la soluzione migliore per il Paese. Nessun trionfalismo, nessuna sottovalutazione delle difficoltà e dei limiti evidenti del nostro sistema politico, che sono apparse come ancora più gravi e strutturali in questo passaggio. Con grande senso di realtà però è necessario riconoscere il contesto in cui si è compiuta questa elezione, essere consapevoli delle difficoltà manifeste della politica e cercare di fare tesoro e investire al meglio sul capitale politico che questa elezione ci consegna. Il lavoro difficile e prezioso svolto dal nostro Segretario Enrico Letta, dalle nostre capogruppo Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, dalla Segreteria e da tutto il gruppo dirigente del Pd sono stati per noi un punto di forza straordinario; questa compattezza è l’elemento fondamentale su cui fare affidamento anche nei prossimi passaggi che ci attendono. L’altissimo senso delle istituzioni dimostrato dal Presidente Mattarella meritano tutta la nostra riconoscenza e il nostro impegno per corrispondere a questa sua generosa disponibilità. Io continuerò a fare la mia parte, al meglio delle mie capacità, con disciplina e onore, come ho fatto in questi giorni”
Il “grazie” della deputata Pd Chiara Braga
“Oggi è una bella giornata, per me, per il Pd, per il nostro Paese. “Se serve ci sono. Farò del mio meglio” Grazie Presidente Mattarella, anche di queste parole. E buon lavoro!”