Incontri e cene per suggellare accordi e patti d’affari, in un complesso rituale ‘ndranghetista. E’ questa la ricostruzione emersa nell’ambito dell’attività di contrasto alla criminalità organizzata nella provincia di Como. L’operazione – “Cavalli di razza” – scattata lo scorso mese di novembre, è diretta dalla direzione distrettuale antimafia di Milano e ha interessato la zona della bassa comasca.
Le indagini condotte dalla polizia di Stato e dalla guardia di finanza e con la collaborazione dei carabinieri hanno individuato alcuni esercizi pubblici vicini agli ambienti della ‘ndrangheta. I locali in questione, nonostante fossero intestati a persone incensurate – secondo quanto emerso durante le indagini – avrebbero costituito, secondo gli inquirenti, dei presidi sul territorio per la criminalità organizzata.
Il questore di Como, Giuseppe De Angelis, ha dunque applicato un provvedimento di revoca della licenza nei confronti di un bar di Cirimido e la sospensione della licenza per 90 giorni nei confronti di un bar a Cadorago. Facoltà, questa, attribuita ai questori in base all’articolo 100 comma primo e secondo del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.