Clemente Nava, 98 anni quando ricorda, si commuove, ancora oggi, come se fosse ieri. “Grazie a Dio son qua e i miei compagni sono morti tutti”. Sono morti tutti, anche il fratello maggiore, lui dal campo non è più tornato. Clemente Nava, nato a Ponte Lambro, classe 1924, ha ritirato oggi la Medaglia d’Onore. Il prefetto di Como, Andrea Polichetti ha consegnato il riconoscimento a lui e ai familiari di altri cinque ex deportati. Nava era un giovane militare quando l’8 settembre del 1943 fu internato a Kustrin in Polonia. Per due anni fu costretto ai lavori forzati nei campi appartenenti ad una famiglia. Proprio il poco cibo in più che riusciva ad ottenere, gli ha impedito di morire.
Oggi, come ieri, quando Clemente Nava ritorna a quei giorni, nei suoi occhi scorre ancora la paura e la disperazione, che lo hanno accompagnato fino al giorno della sua liberazione.
Il giorno più bello
Tanti i momenti brutti, spiega Clemente Nava, ma anche qualcuno bello -pochi- in attesa del più bello di tutti. “Il momento che siamo stati liberati per tornare a casa. Quello è stato il momento più bello. Tutti dicevano scappano di qua e di là, e anch’io, e poi se proprio mi sparano sono morto”.