Area Ticosa di Como, sono trascorsi 15 anni esatti. Il 27 gennaio 2007 l’abbattimento dell’ex tintostamperia. Un arco temporale in cui le amministrazioni comasche hanno fatto dell’area dismessa per eccellenza della città un cavallo di battaglia della campagna elettorale. Il risultato, purtroppo, sembra sempre lo stesso: nulla di fatto.
Area Ticosa di Como
La vicenda che riguarda l’ex Ticosa cittadina è un percorso lungo costellato da rinvii, lungaggini burocratiche, intoppi a cui sono seguiti altri annunci e poi, non da ultimo, l’arrivo della pandemia. Tutto è rimasto sospeso.
La giornata odierna inoltre segna un’altra data importante nel calendario dell’ex tintostamperia comasca: oggi scadono infatti i termini per la presentazione delle offerte delle aziende che partecipano alla nuova gara – dopo il pasticcio del Comune che ha portato all’annullamento del primo bando – per la bonifica dell’ultima porzione di terreno che resta da ripulire: la cella 3, l’area che si trova dietro l’edificio della Santarella. Si parte da una base d’asta di 4,3 milioni di euro.
Sono 17 le manifestazioni di interesse arrivate a Palazzo Cernezzi per i lavori di bonifica e smaltimento rifiuti e che hanno effettuato i sopralluoghi – come previsto dal bando – nell’area oggetto di intervento. Il 31 del mese invece segna il termine della consegna delle buste amministrative da parte delle aziende che hanno partecipato al bando. Si tratta di una serie di documenti che dovranno attestare le certificazioni richieste dalla gara.
Se tutto dovesse procedere secondo cronoprogramma la gara – nella speranza che non si verifichino nuovi intoppi e rallentamenti – sarà assegnata a febbraio.
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