Pubblicato in questi giorni sulla rivista scientifica Pathologica l’articolo “Gli anatomo-patologi ebrei al tempo delle leggi razziali italiane”. Il primo dei tre autori è Carlo Patriarca, direttore dell’unità operativa di Anatomia Patologica nonché direttore del Dipartimento Funzionale Oncologico di Asst Lariana. L’Azienda Socio Sanitaria Territoriale, in vista del Giorno della Memoria (che ricorre domani 27 gennaio) condivide il comunicato redatto per conto della Società Italiana di Patologia Anatomica e Citopatologia Diagnostica che pubblica la rivista.
Nella nota si leggono anche le parole del dottor Patriarca. Ne proponiamo un estratto.
Le parole del medico dell’Asst Lariana
Il medico definisce le deportazioni “un abominio”. “Ma è necessario ricordare anche tutti i medici che, pur sfuggendo all’olocausto, non poterono più praticare e perciò privati della loro identità professionale – conclude Carlo Patriarca, direttore dell’Anatomia Patologica all’Ospedale Sant’Anna di Como -. Per esempio, Ettore Ravenna, che dovette adattarsi a insegnare scienze in una piccola scuola ebraica. Salomone Franco, che si trasferì nel futuro stato di Israele, dove si faceva spedire i testi scientifici dall’Italia. Erano medici che avrebbero continuato a contribuire allo sviluppo dell’anatomia patologica italiana, se gli fosse stato consentito”.
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