Carcere confermato per il 26enne che pochi minuti dopo la mezzanotte di sabato, a Gravedona ha investito e ucciso un uomo di 64 anni. Il giovane, secondo le prime indagini, sarebbe stato alla guida senza patente e con un tasso alcolico superiore al limite. E’ stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale aggravato.
Oggi il giovane, originario di Pordenone, istruttore di kitesurf in Altolago, è stato sentito dal giudice per le indagini preliminari Carlo Cecchetti, che ha confermato la custodia cautelare in carcere, come richiesto dal pubblico ministero Massimo Astori, titolare dell’inchiesta.
Le risposte al giudice
Assistito dal legale difensore Marco Fugazza, il 26enne ha risposto alle domande del giudice. Avrebbe riferito di aver trascorso la serata con tre amici al ristorante, dicendo che avrebbero bevuto una bottiglia di vino in quattro. Parlando dell’incidente, avrebbe detto di essere stato abbagliato da una macchina che viaggiava in senso contrario e di aver perso il controllo della vettura. Avrebbe poi affermato di non essersi accorto della presenza di Giorgio Civetta, 64 anni, che stava buttando la spazzatura quando è stato investito e scaraventato nel torrente Liro. Per lui non c’è stato nulla da fare.
La custodia in carcere
Inizialmente piantonato in ospedale a Gravedona, il 26enne è stato poi dimesso e trasferito in carcere al Bassone. Il giudice al termine dell’interrogatorio per la convalida ha confermato le esigenze cautelari. Determinante soprattutto il pericolo di reiterazione del reato. Il 26enne, in base a quanto emerso, avrebbe avuto prima la sospensione della patente per guida in stato di ebbrezza e poi la revoca, nel settembre scorso, dopo essere stato fermato di nuovo in auto. Senza un documento di guida, sabato scorso si è messo al volante della Subaru Impreza del padre.