Salta la fiera di Pasqua. Confesercenti: “La giunta di Como riveda la decisione”.
Da poco archiviati gli eventi di Natale si guarda già alla primavera e a un appuntamento tradizionale per la città.
A parlare è Confesercenti Como attraverso il direttore Angelo Basilico dopo la decisione presa durante l’ultima riunione dell’esecutivo di sospendere l’evento visti ancora gli sviluppi della pandemia.
La richiesta di Confesercenti Como
“La fiera di Pasqua – spiega – è solo nominalmente una ‘fiera’: in verità per le sue caratteristiche, innanzitutto quella di svolgersi all’aperto come commercio al dettaglio su area pubblica, nella sostanza è un ‘mercato’ e come tale deve essere trattato. Come sappiamo – aggiunge – i mercati su area pubblica si svolgono regolarmente e gli accessi sono esentati dall’obbligo di controllo e presentazione del Green Pass. Lo stato di emergenza, inoltre, scade il 31 Marzo e la Fiera si deve svolgere in Aprile. Rinnoviamo quindi l’appello al sindaco e agli assessori affinché diano seguito all’interpretazione corretta della normativa vigente e autorizzino la tradizionale fiera di Pasqua. Gli operatori hanno il sacrosanto diritto di potere svolgere la loro professione. Non vi è nessuna valida motivazione normativa e politica per cancellare l’evento” chiude Basilico facendo riferimento alla normativa e chiedendo al sindaco la disponibilità di un incontro per fare chiarezza.
Qui la nota di Confesercenti Como
La replica del Comune
Dal Comune di Como fanno sapere che a differenza – ad esempio – delle giostre che torneranno proprio per Pasqua come di consueto a Muggiò, o degli eventi di Natale, per la fiera di pasqua non c’è un unico organizzatore a cui si può affidare anche l’azione di controllo dell’area. Sui viali della fiera la gestione spetterebbe direttamente al Comune che non riuscirebbe a controllare tutti i varchi. La fiera, inoltre, è diversa dal mercato anche a livello di richieste e organizzazione.