Invasione di cervi nel Porlezzese: allevatori e agricoltori esasperati. Gli animali liberi in natura, sono belli e talvolta anche un’attrattiva ma possono creare problemi soprattutto per allevatori e agricoltori.
Nel comune di Porlezza ad esempio, i cervi-secondo chi nella zona possiede animali e terre- sono diventati troppi. Si parla di circa 400 esemplari che in cerca di cibo si avvicinano sempre di più alle aziende.
“E’ un problema questo numero sproporzionato di cervi che abbiamo sul territorio. Mangiano sui nostri prati, togliendo fieno al nostro bestiame “afferma Tania Gagliano, titolare di un’azienda agricola. Fieno che -se in abbondanza- potrebbe anche essere venduto. Ma il danno economico non è il solo problema. La proliferazione dei cervi- così come quella dei cinghiali- rappresenta un rischio anche per gli altri animali. Parla infatti di “problema sanitario” Samuel Pellegrini anche lui titolare di un’azienda agricola, “ce lo aspettiamo così come la peste suina che sta girando in questi giorni”.
I cervi – le cui nascite si concentrano a maggio e giugno– potrebbero tra qualche mese aumentare di numero. Intanto gli avvistamenti -ad ogni ora del giorno- si moltiplicano. Nei boschi (dove mangiano anche la corteccia degli alberi) oppure nei campi a brucare l’erba e il fieno. L’invasione di cervi è talvolta anche sulle strade QUI un filmato andato in onda nel nostro telegiornale qualche giorno fa). “Per quanto riguarda l’allevamento siamo tutti sulla stessa barca” sottolinea Giuseppe Mazza che nell’azienda agricola coltiva anche mirtilli “sono recintati da una rete alta 1,80m che puntualmente viene devastata dai cervi. Non so più cosa fare”. Allevatori e agricoltori quindi, esasperati, chiedono di non essere lasciati sola a fare la conta dei danni e pagare le spese. “Sono più arrabbiato” conclude Mazza, “perché noi siamo abituati a risolverci i nostri problemi. Risolvere quelli degli altri ci da molto fastidio”