Fabio Rezzonico, passeggero della Costa Concordia: “Ero al ristorante a mangiare. Ho iniziato a sentire tutto vibrare e poi si è rovesciato tutto”.
Le luci della nave Costa Concordia qualche istante dopo si sarebbero spente. Era la notte del 13 gennaio 2012, dieci anni fa, quando alle 21:45 la crociera con a bordo oltre 4.000 persone, arriva a un centinaio di metri dagli scogli di granito dell’Isola del Giglio. E lì si ferma, incagliata, prima di inclinarsi su un fianco.
Fabio Rezzonico, passeggero della Costa Concordia: “Dalla nave percepivamo un rumore di motori all’indietro. Quello poi abbiamo capito che era il grande trascinamento dello scoglio che era entrato nella nave per 70 metri”.
Dopo il buio totale, si accende l’illuminazione d’emergenza. Si diffonde il panico. Fabio Rezzonico, residente a Como, era sulla Concordia per lavoro. Era lo psicologo di un talent televisivo. Si era imbarcato alle 18:00 da Civitavecchia. La tragedia della nave si sarebbe consumata tre ore dopo.
Fabio Rezzonico, passeggero della Costa Concordia: “Una sensazione di pericolo che ci ha fatto uscire dal ristorante e andare proprio davanti alle scialuppe di salvataggio”
A causare il naufragio, “l’inchino” e cioè l’imprudente manovra del capitano Francesco Schettino che-complice anche l’equipaggio- portò la nave troppo vicina all’isola, fino a schiantarsi su uno scoglio. Nel mare gelido e tra le lamiere della Costa Concordia, persero la vita 32 passeggeri.
Fabio Rezzonico, passeggero della Costa Concordia: “Sono riuscito a scendere su una scialuppa calata dal quarto piano. Qualche tempo dopo quel piano sarebbe diventato piano acqua e quindi si sarebbe inabissato”.
Ma chi come Rezzonico ha vissuto il dramma dal ponte della Concordia, non ricorda solo il sollievo del salvataggio. Nella memoria, anche gli attimi prima di toccare terra. Le Telefonate ai parenti. L’ansia. La vita che ti passa davanti. La paura che la nave ti crolli addosso. Ricordi e domande. Quelle che dal 13 gennaio 2012 non hanno risposta.
Fabio Rezzonico, passeggero della Costa Concordia: “Perché è successo proprio a me. Perché proprio io sono stato fortunato a salvarmi. Negli anni queste domande ti tornano in mente”