Da un lato, un nuovo invito alla vaccinazione. Arriva dalle Acli, che si aggiungono al lungo elenco di soggetti della società civile che hanno speso una parola per promuovere la campagna vaccinale. Dall’altro lato, una nuova manifestazione no vax e no green pass, l’ennesima. Un gruppetto si è riunito in piazza Vittoria, a Como. Rivendicazioni ormai note contro il pass sanitario e la politica vaccinale. Slogan su libertà e diritti che si ripetono praticamente uguali in tutta Italia, durante le manifestazioni di questo stampo.
Rivendicazioni che l’associazione cattolica critica con toni durissimi. Per voce del presidente Marina Consonno, le Acli di Como “ritengono infondate e antiscientifiche, quando non dettate da ideologie criminali o meschini calcoli politici, le posizioni di coloro che si oppongono allo sforzo comune di diffusione del vaccino“. Chi no non vuole vaccinarsi, dicono le Acli, danneggia non solo se stesso, ma anche “i più fragili e bisognosi di cure“. “In piena sintonia con il pensiero di Papa Francesco e della Chiesa comasca e ambrosiana – concludono le Acli – affermano il dovere di tutti i cittadini di vaccinarsi per preservare se stessi, la comunità e il sistema sanitario dagli effetti devastanti della malattia e l’importanza strategica della lotta alla pandemia a livello planetario, non privilegio dei Paesi più ricchi“.
Nello stesso giorno in cui è arrivato un nuovo appello alla vaccinazione, come detto, i no vax e no green pass si sono ritrovati in piazza Vittoria. La sensazione è che questo movimento di protesta abbia ormai perso forza. E che, alla luce delle regole sempre più stringenti, sia ormai ascrivibile a un gruppetto di irriducibili.
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