Verrà celebrata domani -31 dicembre- in Duomo a Como, alle ore 17.00, la Santa Messa Pontificale in ringraziamento per l’anno trascorso, con il canto del Te Deum. Il rito sarà presieduto dal vescovo monsignor Oscar Cantoni.
Canto del Te Deum ringraziamento al Signore
Al termine di un anno civile – spiega la Diocesi di Como – la Chiesa si rivolge al suo Signore con la celebrazione dell’Eucarestia e con il canto del Te Deum per rendergli grazie, lodarlo, domandare perdono e invocarne la benedizione. In questo tempo, ancora segnato dalla pandemia, il canto del Te Deum assume un significato del tutto particolare, è professione di fede attraverso la Liturgia. Il tempo e la storia sono saldamente nelle mani di Dio, dal quale invochiamo forza, aiuto, protezione.
I riti in programma il 1° e la Giornata della Pace
Dopo il Canto del Te Deum domani in Duomo a Como alle 17.00, i riti celebrati dal vescovo proseguiranno anche nel giorno di Capodanno. Sabato 1° gennaio, sempre alle 17.00, e sempre in Cattedrale, monsignor Cantoni, nella festa di Maria Santissima Madre di Dio presiederà il solenne pontificale con, al termine, la preghiera di affidamento della città e della Diocesi alla Madonna. Nello stesso giorno, come tradizione, si celebra anche la Giornata Mondiale della Pace giunta nel 2022 alla sua 55° edizione. Il messaggio diffuso da Papa Francesco per questa ricorrenza si intitola “Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura”.
“Oggi, la Chiesa celebra in modo speciale l’augusta prerogativa della divina Maternità, e conferita a una semplice creatura, cooperatrice della grande opera della salvezza degli uomini. Noi effondiamo oggi tutto l’amore dei nostri cuori verso la Vergine Madre, e uniamoci alla felicità che essa prova per aver dato alla luce il Signore suo e nostro. Durante il sacro Tempo dell’Avvento, l’abbiamo considerata incinta della salvezza del mondo; ora essa ha dato alla luce il Dio bambino; lo adora, ma è la Madre sua. Ha il diritto di chiamarlo suo Figlio; e lui, per quanto Dio, la chiamerà con tutta verità sua Madre.”
(P. Guéranger, L’Anno liturgico)