L’inverno – ufficialmente- non è ancora iniziato. Ma i letti (una trentina) nell’ex caserma di Via Borgovico sono già quasi tutti occupati. Il piano di “Emergenza Freddo”, che garantisce a chi ne è sprovvisto, un tetto sotto cui dormire, quest’anno è iniziato con un po’ di anticipo. Così come la stagione delle basse temperature.
Dal 15 di novembre, per evitare disagi alle persone, la struttura di via Borgovico d’intesa con il Comune, ha aperto le porte agli ospiti (perlopiù stranieri), che non avendo una casa, sarebbero costretti a passare le notti all’aperto. E al ghiaccio.
Come ha puntualizzato Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana di Como “fuori rimarrà solo chi ha deciso di rimanerci rifiutando ogni tentativo di aiuto”. Accedere alle strutture “è infatti una scelta” ha aggiunto Bernasconi. Nel 2021 poi, le sedi del progetto sono aumentate per garantire una maggiore efficienza e copertura del territorio. Oltre all’ex caserma di via Borgovico, potranno essere messe a disposizione 5 parrocchie e la struttura di San Rocco, dove sono già stati predisposti 20 posti ma tutt’ora liberi.
Ma ad aumentare, quest’anno, sono stati anche i costi. Così all’aiuto dei volontari e al contributo del Comune e della Provincia di Como, si può aggiungere quello della cittadinanza. Una raccolta fondi è stata lanciata da “Vicini di Strada – Rete per la Grave Marginalità” che ha ribadito la possibilità di donare anche tramite la piattaforma di Fondazione Provinciale della Comunità Comasca.
In città, le porte dei dormitori sono aperte così come la questione, ancora irrisolta, di creare una struttura d’accoglienza permanente. Il progetto per andare oltre l’emergenza stagionale, sempre secondo Bernasconi, sta prendendo forma ma necessita anche di un cambio di mentalità. “Aiutare le persone dovrebbe voler dire non solo accoglierle entro quattro mura ma anche accompagnarle in un cammino di reinserimento sociale”.
Per questo motivo, con l’avvicinarsi dei giorni di festa, ricorda il presidente della Caritas Como oltre al pranzo di comunità torna al centro del tavolo natalizio un tema importante e cioè quello del rispetto della dignità di tutte le persone.