Slitta al febbraio prossimo la decisione sul patteggiamento per Clea Cèlia Wuttke. La 21enne belga era ai comandi del motoscafo che, il 25 giugno scorso, a Tremezzina, ha travolto un’imbarcazione con tre giovani comaschi a bordo, causando la morte del 22enne di Guanzate Luca Fusi. Nell’ottobre scorso ha raggiunto un accordo per un patteggiamento a due anni ed è tornata in libertà. Le vittime però non sono ancora state risarcite e l’udienza di oggi in Tribunale a Como per la definizione della pena si è risolta in un rinvio.
L’udienza
Il pubblico ministero Antonia Pavan, titolare dell’inchiesta, ha già dato l’assenso al patteggiamento, legato però al risarcimento delle vittime. Nell’udienza di oggi davanti al giudice Carlo Cecchetti, i legali difensori dei familiari di Luca Fusi e dei due amici feriti nell’incidente hanno ribadito al giudice che non solo non c’è stato alcun risarcimento, ma che di fatto non ci sono stati neppure contatti con la compagnia assicurativa belga, rappresentata ora anche da un legale in Italia. Massimo Schipilliti, il legale difensore della giovane belga, ha chiesto un rinvio dell’udienza. Il giudice ha fissato una nuova data per il prossimo mese di febbraio.
Le vittime
In aula erano presenti l’avvocato della famiglia di Luca, Martina Cagossi con i genitori della vittima e i difensori degli amici del giovane studente morto nell’incidente, Stefano Mossino e Marco Franzini. Il rinvio è stato accettato nella speranza che entro il mese di febbraio le vittime siano effettivamente risarcite. “La vicenda non ha certo un carattere venale per le famiglie coinvolte – hanno sottolineato più volte i legali che assistono le vittime – La pena definita nel patteggiamento però è legata al risarcimento del danno e le persone offese, che al momento non c’è stato”.