Le vittime non sono ancora state risarcite e potrebbe risolversi in un rinvio l’udienza fissata per giovedì in Tribunale a Como per la possibile ratifica del patteggiamento per Clea Cèlia Wuttke. La 21enne belga che era ai comandi del motoscafo che, il 25 giugno scorso, a Tremezzina, ha travolto un’imbarcazione con tre giovani comaschi a bordo, causando la morte del 22enne di Guanzate Luca Fusi, nell’ottobre scorso ha raggiunto un accordo per un patteggiamento a due anni ed è tornata in libertà.
Dopo l’assenso del pubblico ministero Antonia Pavan, titolare dell’inchiesta, è stata fissata per il 25 novembre l’udienza davanti al giudice Carlo Cecchetti per la ratifica della decisione. Nei giorni scorsi però, i legali difensori dei familiari di Luca Fusi e di uno degli amici feriti hanno formalmente fatto sapere che non c’è stato il risarcito del danno, un elemento essenziale per la definizione del patteggiamento. Massimo Schipilliti, il legale difensore della giovane belga, avrebbe quindi chiesto un rinvio dell’udienza. La decisione spetterà giovedì al giudice.
La procura
La procura di Como, alla chiusura delle indagini aveva chiesto il giudizio immediato per la giovane, accusata di omicidio colposo. La studentessa aveva invece optato per la richiesta di patteggiamento e aveva definito la sua posizione con una pena di due anni, oltre appunto al risarcimento alla famiglia della vittima e dei feriti.
Le vittime
Gli avvocati della famiglia di Luca, Martina Cagossi e Luca Luparia Donati hanno depositato un documento per fare presente che non si è raggiunto alcun accordo sul risarcimento. “Per le persone coinvolte non è certo rilevante l’aspetto economico – hanno precisato – ma questo aspetto è parte determinante della definizione del patteggiamento ed è giusto che sia chiarito”.
“La vicenda non ha certo un carattere venale per le famiglie coinvolte – sottolinea l’avvocato Giorgio Ferrara, che assiste con Stefano Mossino uno degli studenti feriti nell’incidente – La pena mite però è legata al risarcimento del danno e le persone offese hanno contestato che al momento il danno non è stato risarcito. E’ giusto fare chiarezza”.