Elezioni 2022 a Como, prove d’intesa all’interno del centrosinistra comasco diviso tra due donne: Barbara Minghetti, attuale consigliere comunale a Como nelle fila di Svolta Civica, sostenuta da una parte del Partito Democratico e dall’altra Adria Bartolich, sindacalista di lungo corso e deputata negli anni ‘90. Su quest’ultima poggiano invece le aspettative di Civitas, Movimento 5Stelle e anche parte dei dem. Non è da escludere dunque che la grande coalizione del centrosinistra possa sfaldarsi proprio sulla scelta del candidato e correre divisa.
I commenti nel centrosinistra
Uno scenario che la stessa compagine tende ad escludere. “E’ il tempo della sintesi interna – dichiara in una nota Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Partito Democratico – Serve un disegno unitario, un programma che sappia convincere per mettersi all’opera sui tanti, troppi, dossier cittadini ignorati dall’amministrazione Landriscina in questi anni. Ora è il tempo di rimboccarsi le maniche, senza disperdere energie, verso un obiettivo comune”. Tiene la stessa linea Federico Broggi, segretario provinciale del Partito Democratico: “Siamo di fronte a un cambiamento storico: il centrosinistra e la città si trovano a discutere con due donne autorevoli, Adria Bartolich e Barbara Minghetti – dice Broggi – Ma il centrosinistra ha di fronte a sé una grande sfida, quella della sintesi e della costruzione che sappia creare le condizioni perché queste due personalità lavorino insieme per Como, nella stessa squadra e con tutta la coalizione”.
La situazione nel centrodestra
Anche il centrodestra prova a ricompattarsi in vista dell’appuntamento elettorale. Ad oggi però nessuna ipotesi è stata avanzata. A mettere per primi sul tavolo la figura del candidato sindaco di Como sono stati gli esponenti di Fratelli d’Italia con Stefano Molinari, attuale coordinatore provinciale. Si attende invece il nome di Forza Italia e della Lega, che fino a pochi giorni fa continuava a sostenere il sindaco Landriscina per un doppio mandato, ma dopo il no degli azzurri e del partito di Giorgia Meloni è calato il silenzio.
Intanto le primarie – invocate dal leader leghista Matteo Salvini – sarebbero già state archiviate. I tempi per scegliere un nome spendibile per la città sono lunghi e sia Forza Italia sia Lega potrebbero estendere le ricerche fino a dicembre, in attesa che da Roma arrivi il via libera alla figura indicata. Qualora invece non si riuscisse a trovare un candidato gli schieramenti potrebbero accettare anche la nomina di Molinari come leader della coalizione per Como.