Si è tenuta a Villa Gallia sul Lago di Como la conferenza stampa di chiusura della Bocuse d’Or Italy Academy, che con il Team Italia capitanato da Alessandro Bergamo – originario di Mariano Comense-, ha partecipato lo scorso 26 settembre alla finale mondiale del Bocuse d’Or – la competizione mondiale di cucina più famosa al mondo- a Lione.
Decimo piazzamento per il Team Italia
Su 21 squadre il Team Italia si è piazzato decimo, un traguardo mai raggiunto prima. Ad accogliere i ragazzi, seguiti dal Presidente della Federazione Italiana Cuochi, Rocco Pozzulo, spalla e mentore del Team, i dirigenti della Provincia di Como, la Camera di Commercio di Como – Lecco, e l’Associazione Provinciale Cuochi Como. Presenti in conferenza il Capitano del Team Italia Alessandro Bergamo, Lorenzo Alessio il coach, Francesco Tanese il commis, da poco rientrati dalla kermesse lionese.
Bergamo: “Prossimo obiettivo il podio”
“Adesso viene il bello –commenta Bergamo- : la finale l’abbiam vissuta ma il prossimo obiettivo che ci siamo dati è il podio; quindi, continueremo a provarci fin quando non ci riusciremo. Il Bocuse d’Or è una vera e propria maratona e dobbiamo riuscire a portare a casa quella statuetta, croce e delizia di tanti cuochi come me”. Quel che ha permesso agli azzurri di arrivare così competitivi in finale è stata di certo anche la vicinanza della Bocuse d’Or Italy Academy, del Presidente Enrico Crippa (ristorante Piazza Duomo, Alba), del Vicepresidente Carlo Cracco e del direttore Luciano Tona, che hanno studiato il vassoio e il piatto presentati in gara ad una giuria composta dai migliori chef di tutto il mondo. “Dobbiamo tanto ai nostri artigiani e a tutti coloro che ci hanno permesso di distinguerci dalla massa, come Alessandro Bergamo– sostiene Giuseppe Rasella della Camera di Commercio Como – Lecco –, che partecipando ad una finale così importante ha dato modo a noi di arrivare anche in Francia e in tutto il mondo. Mi complimento con il lavoro fatto e sono sicuro che andrà sempre meglio, grazie anche al supporto di tutti noi”.