Nessuna perizia psichiatrica per Gabriel Robert Marincat, romeno di 26 anni accusato di aver picchiato a morte la piccola Sharon Barni, la bambina di 18 mesi di Cabiate uccisa nella sua abitazione l’11 gennaio scorso e di aver anche abusato della bimba. La Corte d’Assise di Como ha respinto la richiesta avanzata dalla difesa del giovane, ex compagno della mamma della bambina uccisa, che per i giudici è dunque capace di intendere e volere e imputabile.
Marincat è stato sentito oggi in aula, nel processo che, per volere delle parti e per decisione della Corte d’Assise, si svolge a porte chiuse. L’uomo, da quanto è stato possibile apprendere avrebbe ribadito quanto aveva già detto in uno degli interrogatori davanti al pubblico ministero Antonia Pavan, titolare dell’inchiesta. Il romeno in sostanza avrebbe ammesso le violenze sulla bambina, ripetendo di non capire perché lo abbia fatto, di non riuscire a trovare una spiegazione.
“Non capisco le motivazioni che possano aver spinto la Corte a non concedere la perizia psichiatrica – sottolinea Stefano Plenzick, legale difensore di Marincat – Credo che in un caso come questo fosse determinante”.
Oggi in aula è stata sentita anche la mamma di Gabriel Robert Marincat, che avrebbe parlato delle violenze subite dal figlio dal padre. Sentito in aula anche il medico legale dell’ospedale di Bergamo che ha effettuato l’autopsia sul corpo della piccola e che per primo ha evidenziato come i segni sul corpo non fossero compatibili con l’incidente domestico raccontato inizialmente dal romeno ora accusato di omicidio.
L’udienza è stata aggiornata alla prossima settimana, quando è in programma la requisitoria del pubblico ministero. Toccherà poi alla difesa e già il 17 novembre potrebbe arrivare anche la sentenza.