Contagi in crescita nel territorio dell’Ats Insubria, con un numero quasi raddoppiato nell’ultima settimana. Anche se non si supera la soglia di allarme per l’uscita dalla zona bianca, il balzo dei positivi è evidente soprattutto per Varese. Scorporando il dato della sola provincia di Como si è passati dagli 82 nuovi positivi della settimana del 21 ottobre ai 118 casi di quella appena trascorsa, resta invariato però il tasso di positività fermo allo 0,7%.
L’incidenza sul Lario passa da 13 a 20 casi ogni centomila abitanti.
Da segnalare la sproporzione con il dato del territorio di Varese in cui l’incidenza arriva sfiorare i 40 casi ogni centomila abitanti. “La differenza tra Como e Varese dipende dalla copertura vaccinale – spiega Giuseppe Catanoso, direttore sanitario dell’Ats Insubria – Ci si contagia di più dove c’è meno copertura”.
Catanoso attribuisce l’aumento generale dei casi, anche tra i vaccinati, a una serie di fattori: attività più intense al chiuso che portano più vicino le persone e anche un allentamento delle norme di protezione tra chi si è vaccinato che si sente “più sicuro”. “Ma dobbiamo sempre tenere presente – precisa – che il vaccinato non va in ospedale e se ci va in genere è per una co-patologia”.
I positivi sono – dunque – aumentati ma la curva epidemica non ha nulla a che vedere con quella dello stesso periodo dello scorso anno, lo stesso vale per gli ospedalizzati: c’è stato un incremento nelle ultime settimane ma siamo ben lontani dai numeri del 2020.
“Per quanto riguarda i positivi in relazione all’età, le fasce più critiche sono quella dai 25 ai 49 anni e sotto i 12 anni – ha spiegato ancora il direttore sanitario – Tra i 25/49enni c’è una buona percentuale di soggetti che hanno scelto di non vaccinarsi e le conseguenze sono quelle che vediamo”.
La situazione nelle scuole, nel Comasco ci sono 9 classi in quarantena nella settimana dal 25 al 31 ottobre e 178 studenti lontani dall’aula.
Copertura vaccinale
Per quanto riguarda la copertura vaccinale, sono oltre un milione e centomila i cittadini vaccinati nel territorio di Ats Insubria, un ottimo risultato che però non cresce. Da ottobre c’è stato infatti un decremento delle prime dosi, e quindi anche delle seconde. “Chi non si è vaccinato ha 3 volte e mezzo in più la possibilità di contagiarsi” conclude Catanoso.
Aumentano invece le somministrazioni delle terze dosi per gli over 60, le persone con patologie e gli operatori sanitari. Sono quasi 30mila le dosi booster somministrate negli ultimi 15 giorni (sui due territori).