Conoscere la tecnica e le opere di Carlo Donegani, ingegnere capo di prima classe delle province di Como e Sondrio. Questo l’obiettivo del convegno organizzato nella venerdì sera, a Villa Gallia, dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Como. L’Ordine degli Ingegneri di Como con un convegno a Villa Gallia ha ricordato la figura del professionista noto per la progettazione delle strade dei valichi dello Spluga e dello Stelvio. L’evento si inserisce negli appuntamenti per le celebrazioni del centenario dell’Ordine di Como.
Duecento anni fa realizzò alcune delle strade più importanti della Lombardia
L’incontro è stata l’occasione per prendere in esame la figura di Carlo Donegani che duecento anni fa, in pochissimi anni, realizzò la rete stradale della Lombardia nord-orientale. Le sue opere più importanti e più note sono le strade dei valichi alpini dello Spluga (strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga) e dello Stelvio (strada statale 38 che permetteva di collegare il Contado di Bormio con Trafoi in Val Venosta), costruite tra il 1818 e il 1825, senza dimenticare la strada Lecco – Colico e la continuazione di quest’ultima, la Colico – Chiavenna.
I relatori
Il convegno, che ha avuto il patrocinio della C.R.O.I.L (Consulta Regionale Ordini Ingegneri Lombardia) e dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Sondrio, ha visto come relatori la professoressa Cristina Pedrana, la professoressa Maria Carla Fay e l’ingegnere Clemente Tajana. La professoressa Cristina Pedrana ha presentato le opere ingegneristiche di Donegani soffermandosi in particolare sulle strade dello Spluga e dello Stelvio. La professoressa Maria Carla Fay, invece, ha presentato il centro documentazione Donegani che ha sede al liceo scientifico statale “Carlo Donegani” di Sondrio e che ospita importanti documenti legati alla figura del celebre ingegnere. Un’esperienza di incontro e collaborazione tra la scuola e il territorio. L’ingegnere Clemente Tajana, infine, ha raccontato il Donegani architetto di edifici e paesaggio. L’ingegnere, come sottolineato dallo stesso Tajana, come altri validi progettisti della prima metà dell’Ottocento, plasmava sapientemente la natura con edifici, strade, ponti, opere idrauliche, creando un nuovo paesaggio armonico, una seconda natura. Ad aprire il convegno il presidente dell’Ordine di Como, Mauro Volontè e quello di Sondrio, Alessandro Ruffoni. Presente anche Angelo Valsecchi, consigliere segretario e delegato all’ingegneria biomedica del consiglio nazionale ingegneri (CNI).
Volontè: “Dal passato spunto per il futuro”
<<In occasione dei festeggiamenti per i cento anni dell’ordine di Como – ha commentato Mauro Volontè, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Como – abbiamo voluto organizzare un convegno per mettere in risalto una eccellenza dell’ingegneria. Carlo Donegani è stato un esempio e tra le sue opere spiccano progetti importanti, che hanno interessato anche il territorio comasco, e che hanno reso più facile la comunicazione anche oltre il valico delle Alpi. Tutto questo ha migliorato la comunicazione, le relazioni e il tessuto economico>>. Ricordare le opere di Donegani è stata l’occasione per fare un salto nel passato. <<Per prendere spunto da ciò che è già stato realizzato – conclude Volontè – e dalle conoscenze oggi a disposizione, per progettare in chiave futura. A pochi giorni dall’avvio del cantiere della variante della Tremezzina il mio auspicio è che ingegneria e politica possano sempre più collaborare alla progettazione di opere che semplifichino le vie di comunicazione a favore di tutta la collettività>>.