La Cisl Scuola dei Laghi ha inaugurato, venerdì 29 ottobre ad Olgiate Comasco, la stagione dei congressi delle categorie della Cisl dei Laghi. Una maratona di appuntamenti che avrà il suo culmine, a livello locale, il 15 e 16 febbraio 2022 con il Congresso generale del sindacato comasco-varesino in cui i delegati saranno chiamati a confermare l’attuale gruppo dirigente. Ogni momento congressuale sarà l’occasione non solo di assolvere a degli adempimenti burocratici, ma piuttosto di fare il punto della strada e guardare al futuro. Il congresso della Cisl Scuola dei Laghi ha confermato, come segretario generale di categoria, Albino Gentile. A completare la segreteria Francesco Falsetti e Sara Tessarolo.
«Il Covid ha segnato profondamente gli ultimi due anni del mondo scuola – le parole di Albino Gentile -. Le chiusure, la didattica a distanza, errori e ritardi nelle assegnazioni delle cattedre hanno pesato in maniera significativa sul regolare svolgimento delle attività. Se da una parte va riconosciuta la grande profusione di impegno degli insegnanti, sotto il profilo strategico e culturale i risultati sono però stati, purtroppo, non all’altezza delle aspettative. Se guardiamo al territorio comasco un problema nel problema è stata la mancanza, per un lungo periodo, della figura del dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale. Ci siamo trovati senza un interlocutore con il quale rapportarci, ragionare, costruire insieme ed eventualmente correggere situazioni problematiche. Abbiamo preso atto delle linee guida dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, e siamo andati avanti. Dentro questo contesto fragile lo scorso anno è stato caratterizzato anche dall’applicazione del nuovo meccanismo di reclutamento degli insegnanti, le GPS (graduatorie provinciali per supplenti), con esiti piuttosto modesti rispetto alle aspettative riposte, che quest’anno si sono replicati. Ad ogni modo, nonostante le difficoltà, tutti hanno dato il proprio contributo gestendo con grande senso di responsabilità le criticità incontrate».
Abbandono scolastico. «Guardando ai territori di Como e Varese – prosegue Gentile -, un fenomeno comune che ci preoccupa è senza dubbio l’abbandono scolastico. In Lombardia, circa il 12% dei ragazzi abbandona prematuramente gli studi non completando l’intero corso coincidente con la scuola secondaria di secondo grado o percorsi di formazione professionale. La provincia di Varese è in linea con la media nazionale (attorno al 13%,) ma superiore di oltre 1 punto alla media lombarda. Il dato non ci rende tranquilli, proprio perché Varese, forte della sua vocazione industriale e manifatturiera, paga questi gap in termini di competenze, con giovani che, non completando il ciclo di studi, non raggiugono le professionalità necessarie per entrare in maniera qualificata nel il mondo del lavoro. La situazione di Como è addirittura peggiore (14,3%). Sono numeri che fanno riflettere e che spingono ad una riflessione profonda sulla necessità di studiare interventi che permettano di contenere il fenomeno. Si tenga conto cheil dato italiano (13,1% nel 2020) è ancora lontano dai più alti standard europei. In Europa nel 2020 soloMalta(16,7%),Spagna(16%)eRomania(15,6%) registravano una percentuale di abbandono più alta.
Le sfide del sindacato. «Garantire la presenza del sindacato nelle scuole sarà una delle nostre priorità perché solo in questo modo è possibile viverne le realtà e porre rimedio alle difficoltà che vivono chi rappresentiamo – conclude Gentile -. Certamente la didattica a distanza, nonostante tutto lo sforzo profuso dai docenti, è stata al di sotto di ogni aspettativa, la scuola ha bisogno di attività in presenza. Altro tema importante per cui sentiamo un profondo dovere morale è quello della formazione, essenziale per la crescita professionale di ogni docente, e non solo, rispetto alla quale il sindacato è chiamato a fare la sua parte, recuperando un ruolo importante. Ci impegneremo pertanto nella promozione di convegni e momenti di studio, coinvolgendo personale altamente qualificato. Ulteriore questione, non meno rilevante, che ci vedrà impegnati sarà il consolidamento del rapporto con le RSU (rappresentanze sindacali unitarie) con le quali sarà necessario creare canali preferenziali di interlocuzione. Le RSU sono gli occhi e i polmoni del sindacato. Gli occhi in quanto sentinelle che vivono gli ambienti di lavoro e dalle quali abbiamo rimandi costanti sui vari contesi, e i polmoni perché ci danno respiro contribuendo a fornire una prima risposta alle istanze dei lavoratori. A loro un grazie sincero!».