Contagi Covid in risalita in Lombardia e nel resto d’Italia. Si rimane in zona bianca perché la pressione sugli ospedali non c’è, grazie alla massiccia adesione alla campagna vaccinale, ma si deve mantenere alta l’attenzione. Tutte le curve analizzate dagli esperti, da quella dei nuovi positivi a quelle delle ospedalizzazioni e dei decessi, mostrano una risalita, contenuta al momento, ma sempre di aumento si parla.
Lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, ha sottolineato come il Paese registri numeri tra i più bassi in Europa ma tuttavia in crescita “questo richiede massima cautela” ha detto.
L’analisi degli esperti
Anche sul territorio regionale e provinciale l’incremento si è notato. All’inizio è stato legato all’aumento dei tamponi dovuto all’estensione del Green Pass a tutto il mondo del lavoro, però gli esperti smentiscono.

“Il rialzamento della curva era già in atto il 15 ottobre scorso giorno dell’entrata in vigore delle nuove regole – ha spiegato Davide Tosi, ricercatore dell’Università dell’Insubria – Ciò che, probabilmente, si osserva è che il ritorno a scuola ha dato un contributo al cambiamento della situazione, sappiamo però che siamo ben lontani dai livelli dello scorso anno”.
Ma a cosa andiamo incontro? “I trend sono in risalita – conferma il professore – anche se – ribadisce – sia la curva delle ospedalizzazioni che quella dei decessi, pur mostrando un lieve aumento, fanno emergere rapporti diversi sia dalla prima che dalla seconda ondata. Bisogna insistere con le vaccinazioni e continuare a mettere in atto le precauzioni che conosciamo” conclude Tosi.
“Prudenza deve continuare ad essere la parola d’ordine” aggiunge Gianluigi Spata, presidente regionale e provinciale dell’Ordine dei Medici che conferma la tendenza.
Nessun rischio al momento di crescite esponenziali e di ospedali in affanno, dunque, ma i numeri fanno suonare un campanello d’allarme da non sottovalutare in particolare tra i giovani. Anche sul Lario si assiste a un incremento seppur nell’ordine di cifre non preoccupanti.

“Dobbiamo tener presente quello che sta accadendo in Inghilterra – avverte Spata – dove il liberi tutti ha causato un aumento di contagi, si rischia di annullare l’effetto delle vaccinazioni, bisogna mantenere sempre la prudenza e rispettare le norme restrittive e in questo noi italiani siamo stati maestri rispetto ad altre nazioni”.
Anche sul territorio c’è un numero di persone che non cambia idea sulle vaccinazioni. “Per la mia esperienza – conclude il medico – siamo proprio a contatto con lo zoccolo duro, ci troviamo di fronte a chi preferisce fare il tampone ogni 48 ore piuttosto che vaccinarsi, ho cercato di dialogare con loro ma senza successo”.