Ieri, al tavolo prefettizio per discutere sul progetto per la variante della Tremezzina, c’era un posto vuoto.
Assente, la Federazione autotrasportatori italiani che non ha infatti risposto alla convocazione prevista per ieri. Una riunione pensata per dialogare con gli addetti del settore sull’avvio del cantiere ma non intesa così da Giorgio Colato, presidente della Fai.
“Che senso ha chiamarci solo per comunicare decisioni già prese” ha precisato Colato e ha continuato “anche ieri siamo stati convocati per osservare slide e sentire idee già analizzate”. Parole dure ma non una novità. Non è infatti la prima volta che il presidente si esprime con toni critici rispetto allo scarso coinvolgimento della federazione riguardo i temi viabilistici. Un altro esempio, le chiusure dell’autostrada A9 dello scorso agosto.
“Non vogliamo decidere– spiega Colato- ma perché privarsi da parte delle istituzioni e degli organi decisionali, del parere e delle conoscenze in materia che solo noi, sulle strade tutti i giorni, siamo in grado di fornire?”. La Fai vorrebbe infatti partecipare ai tavoli di lavoro non come ospite passivo ma come esperti e quindi potendo esprimere un parere consultivo utile per arrivare a una decisione finale, ribadisce Giorgio Colato.