Progetto del nuovo lungolago di Como, è l’architetto e paesaggista Massimo Semola, il professionista scelto dal Comune di Como per occuparsi del verde e degli arredi del nuovo lungolago della città.
A darne notizia è stato ieri il consigliere comunale di Svolta Civica, Vittorio Nessi che in consiglio comunale è tornato sul tempa del nuovo progetto presentando un’interrogazione alla giunta comasca. Il rischio, secondo Nessi, è che la nuova passeggiata “somigli a una spianata simile a una pista di atterraggio”.
Poi il consigliere ha rivolto una serie di interrogativi all’amministrazione: perché non è stato mantenuto il progetto Lucini sugli arredi, quale il piano previsto per la pista ciclabile, il verde e la nuova illuminazione.
Domane alle quali ha risposto l’assessore ai lavori Pubblici di Como, Pierangelo Gervasoni: “Alcuni aspetti del precedente progetto sono stati mantenuti. Resta il disegno del fronte-lago con la soluzione dell’angiporto davanti a piazza Cavour, mantenuti anche i fabbricati della biglietteria fronte Monti, i servizi fronte Hotel Suisse e la cabina elettrica ai giardini a lago”. Poi aggiunge: “abbiamo deciso invece di stralciare alcune opere architettoniche come la rampa di alaggio a Sant’Agostino, le gru storiche così come è stata abbandonata l’idea dell’abbattimento di diversi esemplari del doppio filare di tigli”, ha aggiunto l’assessore.
L’abbattimento dei tigli torna dunque ad accendere lo sconto nella politica cittadina. “L’attuale piano prevede l’abbattimento di 13 tigli con l’obiettivo di salvaguardare il doppio filare. Il precedente progetto targato Lucini – spiega ancora Gervasoni – prevedeva invece l’abbattimento di 60 esemplari”.
Infine la questione che riguarda i costi: il progetto Lucini è costato circa 103mila euro, mentre il costo dell’attuale progettazione è di 16mila euro, “per il fatto che il lavoro viene svolto dagli uffici comunali – sottolinea l’assessore – A questa somma vanno aggiunti i 40mila euro per l’incarico appena affidato dal Comune all’architetto Semola”.