Dopo oltre 60 anni di servizio la Casa della Giovane a Como chiuderà i battenti il prossimo 31 ottobre. A farlo sapere è Patrizia Lissi, consigliere comunale del Partito Democratico: “Al momento la struttura è vuota. Le educatrici sono state licenziate e le persone ospitate trasferite”, ha spiegato Lissi ieri sera in consiglio comunale.
L’appello per salvare la Casa della Giovane era arrivato nei mesi scorsi dalle minoranze di Palazzo Cernezzi. I consiglieri Lissi e Vittorio Nessi di Svolta Civica avevano presentato un’interrogazione all’amministrazione per chiarire alcuni nodi sulla vicenda. “Ad agosto del 2021 – avevano fatto sapere i due consiglieri – è stato pubblicato da Regione Lombardia un accordo quadro finalizzato al servizio di accoglienza dei minori, ma la Casa della Giovane non ha potuto partecipare in assenza di un requisito importante: la mancanza sia di un contratto di locazione sia di comodato d’uso”.
Il contratto infatti è scaduto nel 2018 e l’associazione, nel corso degli anni, ha tentato più volte di rinnovare l’accordo.
Dal Comune arriva la replica: nel 2020 il Settore Patrimonio aveva già redatto gli atti per la riassegnazione della concessione ma si sono verificate evoluzioni relative alle specifiche funzioni da insediare. Per queste ragioni – si legge nel documento di risposta all’interrogazione presentata dai consiglieri Lissi e Nessi – le procedure sono state rallentate dalla necessità di approfondimenti. Dal mese di marzo i Servizi Sociali hanno fatto presente alle referenti della Casa della Giovane che le esigenze del territorio, in materia di ospitalità di mamme fragili e con bambini, stanno mutando”. Inoltre nel documento viene ribadito l’intento dell’amministrazione di procedere alla pubblicazione di un bando che preveda la specifica destinazione sociale di accoglienza di donne e mamme con bambini”.
“Le risposte sono state date e sono chiare – ha aggiunto l’assessore ai Servizi Sociali di Como, Angela Corengia – La tesi dei due consiglieri non ha alcun fondamento”. Non la pensa allo stesso modo Lissi che parla di ambiguità e dice: “E’ uno scandalo. L’amministrazione è riuscita a distruggere il lavoro di anni di volontariato”.