Prima udienza oggi in Corte d’Assise a Como del processo per l’omicidio della piccola Sharon, la bambina di 18 mesi di Cabiate uccisa nella sua abitazione l’11 gennaio scorso. Sul banco degli imputati l’ex compagno della mamma della piccola, Gabriel Robert Marincat, romeno di 26 anni, accusato di aver abusato della bimba e di averla picchiata a morte.
Il processo, per volere delle parti e per decisione della Corte d’Assise, si svolge a porte chiuse, senza la possibilità per i mezzi di informazione di documentare quanto avvenuto in aula. La difesa, da quanto è stato possibile sapere avrebbe invocato la perizia psichiatrica per l’imputato, per valutare la capacità di intendere e di volere al momento del delitto che gli viene contestato.
La mamma della vittima è stata affiancata in aula da una psicologa. Tra i primi testimoni ad essere sentiti in aula i carabinieri della compagnia di Cantù a cui sono state affidate le indagini e i familiari di Sharon, la mamma, il nonno e la nonna materna, la prima ad arrivare nella casa di Cabiate quando Marincat, che si stava occupando della bimba quel giorno, ha detto che la piccola aveva avuto un incidente domestico e si era tirata addosso una stufetta.
La mamma di Sharon avrebbe detto di non aver mai dubitato dell’ex compagno e di non aver mai notato segni di possibili violenze sulla figlioletta.
La prossima udienza è fissata per il 10 novembre, quando sarà sentito in aula il medico legale dell’ospedale di Bergamo che ha effettuato l’autopsia sul corpo della piccola e che per primo ha evidenziato come i segni sul corpo non fossero compatibili con l’incidente raccontato da Marincat. Toccherà poi anche all’unico teste chiamato dalla difesa, la mamma dell’imputato.