Migliaia di moto, soprattutto da cross, importate dall’estero e rivendute in Italia senza pagare le tasse previste. Un giro d’affari stimato in 15 milioni di euro, scoperto e ricostruito dalla guardia di finanza di Olgiate Comasco. L’indagine è sfociata questa mattina in un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, una portata in carcere al Bassone e una agli arresti domiciliari. Nei mesi scorsi, presentando informazioni fasulle, il comasco arrestato aveva anche chiesto e ottenuto un finanziamento garantito dallo Stato per un valore di 30mila euro erogato per l’emergenza Covid.
Ai due arrestati viene contestata una frode milionaria. I militari delle fiamme gialle hanno portato in carcere un 45enne di Albiolo. Ai domiciliari un 64enne di Somma Lombardo, nel Varesotto, uno dei prestanome che, secondo l’accusa, avrebbe accettato, in più occasioni, di ricoprire il ruolo di amministratore e rappresentante delle imprese, insolventi nei confronti del fisco.
La compravendita di moto sarebbe iniziata nel 2015 e proseguita fino allo scorso anno. L’uomo arrestato era già stato segnalato in precedenza per episodi simili e aveva accumulato nei confronti del fisco un debito da oltre 10 milioni di euro. Secondo quanto accertato dalle fiamme gialle, il 45enne poteva contare su un’ampia rete societaria riconducibile a lui ma di fatto intestata a soggetti prestanome, che gli avrebbe permesso di importare migliaia di motoveicoli per poi rivenderli in Italia in totale evasione delle imposte dovute. Questo gli avrebbe permesso anche di applicare prezzi più bassi di quelli di mercato, danneggiando i concorrenti che lavorano nel rispetto delle regole e applicando prezzi di vendita notevolmente inferiori anche a quelli delle case produttrici.
Le fiamme gialle hanno effettuato perquisizioni nelle province di Como e Varese per il sequestro preventivo agli indagati di beni fino a un valore di 2 milioni di euro.