Documenti mancanti, intoppi burocratici, tempi lunghi e ancora poche certezze. Non si placano le polemiche sul futuro del palazzetto di Muggiò.
“L’amministrazione comunale continua a ripetere di realizzare il nuovo impianto sportivo di Muggiò. Un’opera presentata con i fondi che dovrebbero arrivare dai ricavi delle alienazioni di un immobile che non ha ancora le certificazioni energetica e catastale, mi sembra poco credibile”, tuona in consiglio comunale il consigliere Alessandro Rapinese (lista Rapinese Sindaco).
“Abbiamo un progetto di fattibilità da 14 milioni di euro – ha detto Ada Mantovani, consigliere del Gruppo misto – Peccato che questo finanziamento è sostenuto da un’alienazione di cui non abbiamo ancora la documentazione catastale ed energetica. Anche la bonifica dell’area del palazzetto è ferma e si attendo nuove indagini da parte dell’Arpa”.
“Vorremmo essere sorpresi dalle ultime novità riguardo al palazzetto dello sport di Como – se per novità si intende la conferma che purtroppo è tutto bloccato. Ma la verità è che siamo ormai abituati a questo tipo di situazioni ai confini della realtà. Unito al caso della piscina di Muggiò, l’esempio del palazzetto dimostra l’incompetenza amministrativa di chi siede a Palazzo Cernezzi”, è il commento che arriva da Stefano Fanetti, capogruppo Pd in Comune a Como.
Infine è il consigliere dem Gabriele Guarisco a portare a galla un altro tassello mancante della vicenda che riguarda il nuovo Palazzetto: “La delibera della giunta del 30 settembre scorso con la quale viene approvato lo studio di fattibilità relativo alla viabilità del nuovo palazzetto di Muggiò, indica un aumento dei costi complessivi che ora arrivano fino a 2,9 milioni, con aumento di 490mila euro in più rispetto a quanto previsto nel 2019. Si tratta però di fondi che non sono a Bilancio. Dovremo fare una variazione di bilancio anche per questi 490mila euro?”.
Interrogativo rimasto al momento senza risposta.