Più presidi, con vigilanza sia stradale che lacuale e medici e infermieri a domicilio. Sono gli aspetti emersi dal tavolo di coordinamento – riunito nella sede della Provincia di Como – in vista dell’apertura del cantiere per la Variante della Tremezzina a fine novembre.
Al centro della riunione gli aspetti legati alla sanità e alla sicurezza. L’obiettivo: interventi di riorganizzazione ed eventuali correttivi per garantire i servizi sanitari ordinari e di emergenza durante i quattro mesi di chiusura della Statale Regina, all’altezza del comune di Colonno, in vista dell’avvio del cantiere.
“Ats e ASST sono già al lavoro per garantire la continuità assistenziale – spiegano in una nota congiunta Andrea Polichetti, Prefetto di Como e Fiorenzo Bongiasca, Presidente della Provincia di Como – e per sviluppare sinergie soprattutto tra l’ospedale di Menaggio e quello di Gravedona. Per quanto possibile si cercherà inoltre di far sì che a spostarsi siano i professionisti e non i pazienti”.
Al tavolo sicurezza è stata ribadita la necessità di incrementare la vigilanza sia stradale che lacuale, soprattutto per regolamentare gli spostamenti lungo le vie alternative. “Nessuna problematica è stata evidenziata per i servizi ordinari delle nostre forze dell’ordine – spiegano ancora – ma sarà necessario garantire, soprattutto nelle prime settimane, presidi che limitino al massimo disagi e tensioni, soprattutto in zone che già ora presentano criticità”.