I sensori responsabili della percezione della temperatura e del dolore, per i quali è stato assegnato il Premio Nobel della Medicina a David Julius e Ardem Patapoutian, sono oggetto di due progetti di ricerca attivi nei laboratori di Fisiologia umana e di Fisiologia cellulare e molecolare dell’Università dell’Insubria.
David Julius ha utilizzato il “principio attivo” del peperoncino che induce una sensazione di bruciore, per identificare nelle terminazioni nervose un sensore (Trp, Transient receptor potential) che risponde al calore. Ardem Patapoutian ha utilizzato cellule sensibili alla pressione per scoprire una nuova classe di sensori che rispondono a stimoli meccanici nella pelle e negli organi interni.
Queste scoperte rivoluzionarie, avvenute tra il 1997 e il 2010, hanno avviato una intensa attività di ricerca a livello internazionale, alla quale l’ateneo di Varese e Como partecipa con due contributi significativi.
Nel laboratorio di Fisiologia cellulare e molecolare, coordinato dalla professoressa Elena Bossi, utilizzando le stesse tecniche del Premio Nobel David Julius e alcuni materiali provenienti proprio dal suo laboratorio, sono stati indentificati alcuni dei responsabili del dolore cronico. Nel laboratorio di Fisiologia umana coordinato dalla professoressa Daniela Negrini è stato invece studiato il ruolo dei recettori nella contrattilità del sistema linfatico.
“Sono diversi i principi attivi che attivano i recettori mimando gli effetti del caldo e del freddo: per esempio il peperoncino dà un effetto hot, di calore, il mentolo invece dà una sensazione di freddo – spiega Bossi – Studiare questi recettori ha accelerato la nostra capacità di comprensione di come il nostro sistema elabora questi segnali: quando si verifica una condizione di dolore cronico, i recettori aumentano e portano a una situazione patologica”.