Ricordano “la vita straordinaria di Luca” e “la gravità inaudita di quanto accaduto”, ma evitano qualsiasi polemica e usano toni pacati i familiari di Luca Fusi, il 22enne di Guanzate travolto e ucciso da un motoscafo mentre era in barca con due amici, il 25 giugno scorso a Tremezzina.
La 21enne belga che era ai comandi dell’imbarcazione che ha travolto Luca, Clea Cèlia Wuttke, ha patteggiato due anni ed è tornata in libertà. Il risarcimento del danno ai familiari della vittima deve ancora essere definito e sarà probabilmente indicato nell’udienza che verrà fissata davanti al giudice dell’udienza preliminare per ratificare l’accordo sulla pena di due anni, al quale ha già dato l’assenso il pubblico ministero titolare dell’inchiesta Antonia Pavan.
I familiari di Luca affidano un messaggio agli avvocati Martina Cagossi e Luca Luparia Donati. “Massimo rispetto per quello che la legge prevede in tema di accesso ai riti alternativi – dicono – Ci affidiamo alle autorità affinché prendano in debita considerazione la gravità inaudita di quanto accaduto e la vita straordinaria di Luca”.
La pena patteggiata comprende anche le accuse per le lesioni ai due amici di Luca, che fortunatamente hanno riportato traumi e lesioni non gravi. Per entrambi, la prognosi era stata di 15 giorni, ma inevitabilmente alle conseguenze fisiche si aggiungono quelle psicologiche.
“La famiglia confida nel corso della giustizia e in un’equa determinazione della pena per il grave fatto occorso, nonostante allo stato il danno non sia niente affatto risarcito”, fa sapere l’avvocato Giorgio Ferrara, che assiste con Stefano Mossino uno degli studenti feriti nell’incidente. Il risarcimento, che dovrà essere definito con l’assicurazione belga del motoscafo, dovrebbe incidere sulla definizione della pena della ragazza. “Per i familiari questa difficile vicenda non ha un carattere venale – aggiunge il legale – ma sulla base dell’offerta risarcitoria Clea Wuttke beneficerebbe di uno sconto di pena e spetterà dunque al giudice valutare la congruità della pena concordata, anche sotto il profilo del risarcimento offerto che al momento non è adeguato al danno effettivamente subito”.