«Scontiamo ritardi incredibili». È il parere di Stefano Fanetti, capogruppo del Pd in consiglio comunale a Como a proposito della Santarella, nell’area ex Ticosa di Como.
Una perizia tecnica sulle condizioni dell’edificio del 2016 – subito dopo l’ultimo incendio, che a fine aprile avvolse la struttura – elenca problemi oggi ancora irrisolti che riguardano una soletta, travi deformate, appoggi indeboliti e possibili danni strutturali ai pilastri.
«Questa amministrazione è immobile – dice dai banchi dell’opposizione Fanetti – E non ha una idea propria su niente. Aspetta sempre che qualcun altro si faccia avanti. Nel caso della centrale termica dell’ex Ticosa, la Santarella, l’Università dell’Insubria. Non è più tempo di proclami e annunci ma di concretezza. Il dialogo con l’ateneo è una cosa positiva, anche per me che ci lavoro, ma va coltivato. Dare la Santarella all’Insubria sarebbe la destinazione più appropriata ma il Comune non fa nulla, e invece dovrebbe farsi parte attiva nel dialogo con gli interlocutori».
Sempre dal fronte dell’opposizione incalza sul tema Alessandro Rapinese della lista Rapinese Sindaco: «Il vero problema è che si è atteso troppo senza fare nulla, non si è neanche messo in sicurezza e sanato il bene e tutto si deve a questa giunta che in oltre quattro anni è rimasta immobile e ha anestetizzato la città. Ci si doveva rimboccare le maniche e lasciare da parte la pigrizia che invece sembra il tratto caratterizzante dell’esecutivo a Como. Non è un problema di soldi, ma di voglia di fare.
Dai banchi della maggioranza interviene, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Matteo Ferretti. “Sotto il profilo tecnico ci sono questioni da approfondire e sarebbe opportuno portare tutto in commissione per conoscere meglio la reale situazione – ha spiegato – per quanto riguarda il futuro dell’edificio Santarella più volte abbiamo ribadito che bisogna valutare l’area nel suo complesso. Sostengo da tempo che mi piacerebbe vedere uno spazio espositivo permanente dedicato al tessile. Tutto è rimasto fermo a causa dell’esagerato ritardo accumulato dalla bonifica. Questione sulla quale ci siamo già espressi in passato”.