Edificio della Santarella nell’area ex Ticosa di Como, da polo umanistico a luogo per ospitare mostre e convegni fino all’ultima proposta: l’ipotesi di realizzare una biblioteca con spazi condivisi gestiti dall’Università dell’Insubria. Annunci e promesse che si sono susseguiti nel corso degli anni e che oggi si dimostrano irrealizzabili, almeno stando all’ultima perizia tecnica sulle condizioni dell’edificio. Il documento che risale al 2016 – subito dopo l’incendio che a fine aprile avvolse la Santarella – evidenzia gravi danni alla struttura a oggi però ancora rimasti irrisolti: soletta compromessa, travi deformate, appoggi indeboliti e possibili danni strutturali ai pilastri.
Il quadro che emerge dal documento lascia difficile immaginare un nuovo futuro per l’edificio, almeno nel breve periodo.
“I danni dell’incendio sulla struttura furono gravissimi e da allora non è stato fatto assolutamente nulla – ha detto ieri sera in consiglio comunale il consigliere della lista Civitas, Guido Rovi che ha sollevato il caso – La relazione risale a cinque anni fa ma dal 2016 ad oggi non credo sia stato fatto molto. Mi aspettavo che l’amministrazione una volta tornata in possesso dell’area Ticosa avesse svolto le azioni richieste dalla perizia, ma mi sembra che invece tutti i progetti o le ipotesi di rilancio della Santarella siano stati soltanto annunci e nulla di più”.
I passaggi del documento tecnico del 2016
Ecco allora alcuni passaggi chiave della relazione del 2016, redatta dei tecnici di Palazzo Cernezzi, corredata da foto che mostrano l’edificio al suo interno. La Santarella dopo l’incendio risultò gravemente compromessa. “I danni sono stati rilevanti – si legge nella relazione comunale – Dalla stima a vista è evidente che l’incendio ha gravemente compromesso la struttura di quello che rimane della soletta del primo piano, già precedentemente in parte demolita”. E ancora: “La deformazione delle travi ha determinato una serie di effetti le cui conseguenze sono ancora da approfondire – prosegue la perizia tecnica – La trave in acciaio ha sicuramente creato una spinta sul pilastro della facciata est, probabilmente causando l’espulsione dell’intonaco. Non è certo, invece, se questa azione abbia creato danni strutturali al pilastro. Per tale ragione, prima di poter riaprire in sicurezza la porzione di parcheggio sottostante l’edificio, sarà necessario procedere con accurata indagine sul pilastro interessato, previa rimozione di tutte le parti di intonaco pericolanti”. Infine i tecnici comunali sottolinea l’importanza di svolgere “indispensabili verifiche”.
Nessuna azione concreta è dunque seguita al documento. Ad ammetterlo è l’assessore ali Lavori Pubblici di Como, Pierangelo Gervasoni: “Per quanto riguarda la trasformazione in biblioteca dell’edificio abbiamo avviato dei contatti con l’Università ma non c’è nulla di nero su bianco. E’ vero che non è stato fatto nulla fino ad oggi – dice Gervasoni – Ma è anche vero che finché non si decide cosa fare di questa struttura mi sembra assurdo spendere soldi e fare interventi. Non è mia intenzione svolgere ulteriori perizie”.
Infine sul parcheggio da realizzare davanti all’edificio della Santarella l’assessore assicura: “Andiamo avanti, l’area è recitata e sicura. I posti auto saranno realizzati a distanza dalla Santarella”.