Pochi passi avanti concreti verso la riapertura del Casinò di Campione, il giudice convoca le parti in Tribunale. Il piano di concordato presentato dalla società di gestione prevede la ripresa delle attività della casa da gioco entro fine anno, ma la relazione dei commissari giudiziali sulle iniziative per la ripresa avrebbe sollevato più di un dubbio.
Il giudice delegato del Tribunale di Como, Marco Mancini, vuole vederci chiaro «date le fortissime perplessità» sul rispetto della scadenza per la riapertura e ha fissato un’udienza per il prossimo 4 ottobre, alla presenza dei commissari giudiziali. Convocati il legale rappresentante della casa da gioco, il suo socio unico e i professionisti indicati nel piano Chiamato a comparire anche il sindaco di Campione d’Italia Roberto Canesi.
Secondo quanto emerso, il cronoprogramma per la riapertura, presentato dalla stessa società di gestione per scongiurare il fallimento, non sarebbe stato rispettato. Il giudice della Prima sezione civile fallimentare del Tribunale di Como, avrebbe contestato il mancato insediamento del nuovo consiglio di amministrazione, atteso entro fine agosto, e la mancata formalizzazione dei contratti di fornitura indispensabili per la ripresa delle attività della casa da gioco, a partire dall’assunzione del personale e dall’attivazione di servizi come la pulizia, la ristorazione o la manutenzione delle slot machine.
Solo nei giorni scorsi, il sindaco Roberto Canesi ha ribadito la volontà di riaprire entro la fine dell’anno, pur senza nascondere alcuni ostacoli. La possibilità di vedere ripartire la casa da gioco ha riacceso su Campione d’Italia l’attenzione di potenziali investitori, compresi gruppi internazionali. L’udienza in Tribunale sarà determinante per chiarire se davvero si vada verso il ritorno ai tavoli verdi nell’enclave.