Una salita leggendaria. Una vetta da raggiungere. Una meta obbligatoria. È così che vivono il Ghisallo, molti amanti dei pedali.
Per i turisti, un percorso che culmina con una chiesa dedicata alla Madonna, per i ciclisti, una delle salite più iconiche del Lario.
Soprattutto nel weekend è presa d’assalto tanto da far presentare ai consiglieri comunali del Gruppo “Magreglio 2014-2019”, Paolo Ceruti, Enrico Grisa e Antonio Terragni, un’interrogazione sui problemi viabilistici dettati dalla presenza e dal comportamento di molti ciclisti nel tratto provinciale Valassina Canzo – Ghisallo.
Secondo i consiglieri di minoranza sarebbe indispensabile l’uso del semaforo (in questo caso quello della stazione nord di Canzo – Asso) per regolare il traffico, ma non nei giorni di massimo afflusso, periodo in cui servirebbe piuttosto far scorrere le lunghe code di macchine e ciclisti.
Quest’ultimi, secondo il Gruppo, specialmente di domenica e nei giorni festivi risulterebbero particolarmente indisciplinati. In bici circolerebbero sulla strada “in doppia e anche tripla fila, da un lato e dall’altro delle carreggiate” bloccando le auto e mettendosi in situazioni di rischio. I consiglieri invitano anche le forze dell’ordine a presidiare il tratto “svolgendo opera di educazione e dissuasione per i comportamenti irregolari di ciclisti”