Nel Comasco c’è il primo medico di base sospeso perché non vaccinato. Lo ha fatto sapere l’Ats Insubria che si sta occupando delle pesanti ricadute sui pazienti. “Stiamo gestendo la prima sospensione di questo tipo ma a breve ne seguiranno altre, numericamente contenute ma di impatto rilevate” ha spiegato la dottoressa Maria Cristina Della Rosa, direttore del dipartimento di Cure Primarie. “Parlo di impatto rilevante – aggiunge – perché i pazienti sono tanti. Al momento i colleghi con cui lavora in rete stanno seguendo anche i suoi assistiti ma si tratta di una soluzione tampone”.
Ogni medico di medicina generale, infatti, ha in carico in media 1.500 persone, anche i non addetti ai lavori comprendono che si tratta di un numero importante e che sono inevitabili i disagi. A questo si aggiunge che i pazienti stessi si sentono disorientati senza il proprio medico in un momento ancora così delicato, in particolare gli anziani. “Stiamo cercando la disponibilità di medici ai quali affidare incarichi temporanei fino alla data della eventuale vaccinazione del medico sospeso o comunque fino alla fine dell’anno – spiega ancora Della Rosa – stiamo lavorando inoltre con i sindaci del territorio perché si aprono difficoltà anche nell’individuare locali per gli ambulatori dei sostituti”.
A confermare la situazione anche il presidente dell’ordine dei medici di Como, Gianluigi Spata. “Purtroppo il caso c’è, speriamo che sia l’unico, evidentemente costituisce un problema per i pazienti che restano senza il loro punto di riferimento – ha detto – torno a ribadire che la vaccinazione è un requisito indispensabile per un sanitario oltre che un obbligo di legge” ha concluso.
Al momento – ha spiegato, infine, Paolo Bulgheroni, direttore del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria – sono circa 900 in totale gli operatori sanitari non ancora vaccinati accertati dall’Ats tra le province di Como e Varese. Divisi equamente sui due territori in proporzione alla popolazione. Sono numeri in costante evoluzione perché l’iter di accertamento è lungo e contemporaneamente – conclude – c’è chi si sta adeguando”.